Rinnovamento eolico, in Italia +4,5 GW di potenza al 2030

Shutterstock 129100871Rinnovando le tecnologie installate nei parchi eolici e aumentando la capacità dei vecchi impianti esistenti l’Italia potrebbe disporre di 4,5 GW di potenza in più entro il 2030.  

È quanto dimostra lo studio “Il rinnovamento del parco eolico italiano” realizzato dal team di Althesys e presentato ieri a Roma presso l’Auditorium del Gse nell’incontro “Il rinnovamento dell’eolico. Un valore per l’economia, l’ambiente e il territorio”.

Le tecnologie installate negli impianti invecchiano in fretta: 2.000 MW di capacità installata hanno superato i dieci anni di vita e 363 MW i quindici anni. Attraverso un programma di revamping delle wind farm si potrebbe valorizzare adeguatamente questa fonte alternativa e raggiungere gli obiettivi per l’eolico di medio-lungo periodo (16,8 GW al 2030), come si legge nel comunicato. Numerosi i risparmi derivanti dal raffrescamento degli impianti che si misurano con: un aumento di 4,5 GW di potenza entro il 2030, pari a 7,9 GW di potenza netta installata; un risparmio sui costi di incentivazione di 270 milioni di euro; e la riduzione del prezzo dell’elettricità in Borsa fino a 1,3 milioni di euro/anno (con il maggior ricorso a questa fonte alternativa nel mix energetico); e 7.340 nuovi posti di lavoro. “Il vantaggio è duplice: per le imprese l’aumento della produzione, visti  i tagli sugli incentivi e i problemi autorizzativi, è oggi l’unica opportunità rimasta al settore – ha commentato l’AD di Althesys Alessandro Marangoni Per il Paese, invece, il rinnovamento eolico significa disporre di nuova energia rinnovabile, ma a minor costo e impatto ridotto, perché più efficiente e che occupa meno suolo, con ricadute sull’economia e sull’occupazione”.

Altro focus del rapporto l’inutilizzo del DM 6/7/2012: “Le norme approvate fino ad oggi – commenta Marangoni – si sono dimostrate incapaci di cogliere l’enorme potenzialità di un revamping degli impianti già esistenti,  che potrebbero essere più produttivi riducendo al contempo gli impatti”. Per rimediare le proposte avanzate da Althesys sono: il superamento del vincolo degli spalma-incentivi, la possibilità di maxi ammortamento per gli investimenti previsti e la semplificazione delle procedure autorizzative.

Tra le ripercussioni negative del mancato rinnovamento degli impianti vengono elencate la perdita di produzione degli impianti ormai vetusti e il progressivo smantellamento di quelli stimabili in 3,2 GW al 2032.

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