Rifiuti RAEE: tra novità normative e promozione della cultura del riciclo

CavaL’annuncio del cambio di ragione sociale con la decisione di assumere la forma consortile. Le criticità legate alla necessità di una maggiore definizione in ambito normativo. Le peculiarità dello smaltimento di rifiuti fotovoltaici. L’importanza di creare una maggiore consapevolezza del riciclo.

Sono stati questi i temi affrontati di un incontro che ERP – Italia, realtà che opera nella gestione delle attività di raccolta e riciclo di rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE), da pile e accumulatori (RPA) e da pannelli fotovoltaici, ha organizzato nella sua sede milanese mercoledì 23 settembre.

Dal 1 settembre la filiale italiana di ERP ha scelto di anticipare le disposizioni contenute nel decreto  RAEE, che impone ai sistemi Collettivi di assumere la forma consortile, dotata di autonoma personalità giuridica e di diritto provato, nonché di adottare una modalità operativa senza fini di lucro. Una decisione, quella del cambio di ragione di sociale, che ha costituito il tassello conclusivo di un percorso di innovazione legato all’intera struttura del gruppo. “Prima della trasformazione in forma consortile – ha spiegato Alberto Canni Ferrari, Country manager di ERP Italia abbiamo deciso di dividere le attività di conformità, quindi tutti i servizi di conformità che diamo ai fornitori sono rimasti in ERP Italia, mentre abbiamo creato con un’operazione di scissione una società di servizi che ha un duplice compito: quello di fare da ‘general contractor’, quindi da gestore delle attività operative del sistema collettivo e poi quello di fare da incubatore per nuove attività da sviluppare sul territorio, come ad esempio, offrire servizi a produttori di apparecchiature elettriche ed elettroniche, non nell’ambito stretto della conformità richiesta dal decreto RAEE  e dal decreto sulle pile e gli accumulatori.” (Video)

CavL’incontro è stata anche l’occasione per affrontare tematiche più generali legate alle criticità del settore. A tale proposito Canni Ferrari ha sottolineato come, sul fronte della raccolta, fatta attraverso la distribuzione, le norme a volte non siano sufficienti a permettere che il tutto “avvenga in maniera agevole” e ha auspicato una maggiore riflessione sul problema. In particolari nel settore delle pile portatili, ha spigato il manager, “occorrerebbe avere una maggiore semplificazione delle procedure e delle pratiche burocratiche per avere una maggiore raccolta”.

A livello generale l’argomento è stato affrontato anche nel ‘Position Paper’ realizzato da ERP, un documento a sostegno  della European Circular Economy della Commissione Europea, in cui è stata evidenziata una mancanza di conformità e applicazione delle norme sui RAEE a livello europeo a causa delle scarse performance in termini di riciclo e in cui, inoltre, è stato posto come obiettivo, quello di una maggiore sensibilizzazione dei governi e dei consumatori volta a tutelare l’ambiente garantendo una concorrenza leale nel settore.

Tra i nodi emersi anche la novità introdotta dalla nuova direttiva che classifica i rifiuti fotovoltaici come RAEE con le annesse problematiche riguardanti le caratteristiche peculiari di questi prodotti con ciclo di vita molto lungo, di cui bisognerà prendere in considerazione aspetti legati ai costi e alle possibili soluzioni tecnologiche da impiegare (approfondimento nel video).

Dulcis in fundo la questione dell’importanza della sempre maggiore diffusione di una cultura del riciclo, prospettiva in base al quale l’Italia, come ha sottolineato Canni Ferrari, riferendosi in particolare all’abbandono dei rifiuti, “viaggia a tre velocità”. “Al nord – ha detto il manager –  la raccolta funziona bene, anche al centro, soprattutto in alcune realtà, pian piano che ci spostiamo verso il sud Italia, invece, ci sono delle criticità in più”.

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Giornalista professionista e videomaker con esperienze in diverse agenzie di stampa e testate web. Laurea specialistica in Filosofia, master in giornalismo multimediale.