Fit for 55

Il Consiglio europeo ha adottato il 27 giugno le sue posizioni negoziali su due proposte legislative che affrontano gli aspetti energetici della transizione ecologica dell’UE, nell’ambito del pacchetto Fit for 55: la direttiva sulle energie rinnovabili e la direttiva sull’efficienza energetica. Gli accordi aprono la strada ai negoziati con il Parlamento europeo.

Gli obiettivi più ambiziosi concordati dal Consiglio costituiscono un contributo significativo al raggiungimento dell’obiettivo generale dell’UE di ridurre le emissioni nette di gas a effetto serra di almeno il 55% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990.

Fit for 55: energie rinnovabili

Il Consiglio ha convenuto di fissare l’obiettivo vincolante a livello UE del 40% di energia da fonti rinnovabili nel mix energetico complessivo, entro il 2030 (l’attuale target è del 32%). Gli Stati membri dovranno aumentare i contributi stabiliti nei Piani nazionali integrati per l’energia e il clima (Pniec), da aggiornare nel 2023 e nel 2024, al fine di raggiungere collettivamente il nuovo obiettivo.

  1. Per quanto riguarda i trasporti, il Consiglio ha introdotto la possibilità per gli Stati membri di scegliere tra:
  • un obiettivo vincolante di riduzione del 13% dell’intensità dei gas serra nei trasporti entro il 2030;
  • un obiettivo vincolante di almeno il 29% di rinnovabili nel consumo finale di energia entro il 2030.
  1. Fissato anche un obiettivo secondario vincolante per i biocarburanti avanzati nella quota di energie rinnovabili fornite al settore dei trasporti allo 0,2% nel 2022, all’1% nel 2025 e al 4,4% nel 2030, integrando l’aggiunta di un doppio conteggio per questi combustibili. Per quanto riguarda i combustibili rinnovabili di origine non biologica (principalmente idrogeno rinnovabile e combustibili sintetici a base di idrogeno), il Consiglio ha indicato un obiettivo secondario del 2,6%, che corrisponde al 5,2% anche con l’aggiunta di un moltiplicatore.
  2. Per il riscaldamento e il raffreddamento è stato stabilito un aumento vincolante dello 0,8% annuo a livello nazionale fino al 2026 e dell’1,1% dal 2026 al 2030. Il tasso medio annuo minimo applicabile a tutti gli Stati membri è integrato con ulteriori incrementi indicativi calcolati ad hoc per ciascuno Stato membro.
  3. Concordata anche la quota del 35% per l’idrogeno utilizzato nell’industria da da combustibili rinnovabili di origine non biologica entro il 2030 e il 50% entro il 2035.
  4. Il Consiglio ha poi fissato un obiettivo indicativo di almeno una quota di energia rinnovabile del 49% negli edifici al 2030.

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Efficienza energetica

  1. Il Consiglio europeo punta a ridurre il consumo di energia a livello dell’UE del 36% per il consumo finale e del 39% per il consumo di energia primaria entro il 2030, attraverso contributi e traiettorie nazionali stabiliti dagli Stati membri nei loro piani nazionali Pniec.
  2. Altro target è quello di aumentare gradualmente l’obiettivo di risparmio energetico per il consumo finale di energia. Gli Stati membri assicurerebbero un risparmio dell’1,1% del consumo energetico finale annuo a partire dal 1° gennaio 2024; 1,3 % dal 1° gennaio 2026; 1,5% dal 1 gennaio 2028 al 31 dicembre 2030, con la possibilità di riportare un massimo del 10% del risparmio in eccesso al periodo successivo. Il Consiglio ha incluso nel calcolo verso l’obiettivo la possibilità di contare risparmi energetici realizzati attraverso tecnologie di combustione di fossili nel settore industriale, “solo in casi debitamente giustificati, confermati da audit energetici”, viene specificato nella nota.
  3. Il Consiglio ha convenuto un obbligo specifico per il settore pubblico di conseguire una riduzione annuale del consumo di energia dell’1,7%, o in alternativa di almeno l’1,9% ogni anno. In aggiunta, i gli Stati membri sarebbero tenuti a rinnovare ogni anno almeno il 3% della superficie totale degli edifici di proprietà di enti pubblici.
  4. Una quota proporzionale del risparmio energetico negli Stati membri si concentrerà sui consumatori vulnerabili.

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