Studiare i cetacei con l’intelligenza artificiale

Il Cnr-Stiima di Bari ha studiato i cetacei del mar Ionio settentrionale sfruttando per la prima volta delle tecniche di IA. Ne parliamo con la dottoressa Rosalia Maglietta.

cetacei e intelligenza artificiale
Un esemplare di tursiope. Foto di Flavio Gasperini/Unsplash

Nelle ultime settimane si è parlato molto di ChatGPT, una tecnologia che utilizza reti neurali artificiali per scrivere come un essere umano e che permette agli utenti di comporre contenuti di vario tipo in modo estremamente rapido. Ma l’intelligenza artificiale (IA) non è soltanto questo. Il Cnr-Stiima di Bari ha condotto uno studio sui cetacei presenti nel mar Ionio settentrionale – principalmente stenella striata, grampo e tursiope – sfruttando per la prima volta delle tecniche di IA. La ricerca, pubblicata il 14 febbraio su Scientific Reports, ha coinvolto anche Jonian Dolphin Conservation (JDC), Fondazione CMCC e le Università di Bari e della Basilicata.

L’uso dell’algoritmo Random Forest

“Abbiamo analizzato i dati raccolti da JDC sugli avvistamenti di cetacei nel Golfo di Taranto, relativi a un arco temporale di più di tredici anni (l’ultimo è di aprile 2022). Tutti questi dati sono stati arricchiti con dei descrittori ambientali correlati alla presenza delle industrie, ai cambiamenti climatici e, in generale, alla pressione antropica esercitata nell’area”, spiega la dottoressa Rosalia Maglietta del Cnr-Stiima. I descrittori ambientali, forniti dalla Fondazione CMCC, sono stati ricavati mediante l’uso di tecniche di telerilevamento spaziale messe a punto dal Copernicus Marine Service.

“Le intelligenze artificiali rappresentano uno strumento chiave nell’ambito dell’analisi dei dati. Ci hanno consentito di esaminarli per estrarre tutte le informazioni che contenevano. Abbiamo sviluppato una metodologia originale, basata sull’algoritmo Random Forest, che ci ha permesso di mettere in correlazione lo stato di salute dell’acqua e tutti questi descrittori ambientali con il numero dei cetacei presenti nella zona”.

cetacei e intelligenza artificiale
Alcune imbarcazioni nel Golfo di Taranto. Foto di Karina Halley/Unsplash

Dall’intelligenza artificiale alla tutela della biodiversità

Si tratta di un metodo replicabile in altre aree geografiche, per analizzare specie diverse. Frutto del lavoro di tanti giovani ricercatori italiani e di una serie di enti che hanno sede in Puglia. Inoltre, anche cittadini e turisti hanno contribuito alle operazioni di Jonian Dolphin Conservation: ulteriore dimostrazione del ruolo della citizen science nella tutela del patrimonio naturale. Esiste una ricca biodiversità nel Golfo di Taranto, che dev’essere assolutamente salvaguardata.

“Bisogna mettere in atto delle strategie di gestione delle acque marine che tengano conto di tutte le attività umane che possono avere un impatto sul benessere dell’ecosistema”, prosegue Rosalia Maglietta. Tra queste ci sono la pesca, il commercio, il turismo e il conseguente inquinamento acustico, cui si aggiungono gli effetti della crisi climatica. Temperatura, salinità dell’acqua e concentrazione dei nutrienti sono le variabili che influenzano maggiormente la distribuzione delle specie oggetto dello studio.

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Una sola salute, quella della Terra e dell’uomo

Una notizia importante per la biodiversità marina è arrivata il 4 marzo, quando le Nazioni Unite hanno raggiunto un accordo per la protezione dell’alto mare, cioè le acque situate al di là delle “zone economiche esclusive” delle nazioni. “Non dobbiamo dimenticarci che proteggere l’ambiente significa proteggere l’uomo. Accordi come questo non tutelano solo delfini e simili, ma anche la nostra vita sulla Terra. È un concetto che dobbiamo cominciare a consolidare. Se prima si parlava di medicina e ambiente, ora molte ricerche parlano di ‘one health’, una sola salute. Quella della Terra e dell’uomo”, conclude Maglietta.

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Nata in provincia di Sondrio, ha studiato a Milano e Londra. Giornalista pubblicista, si occupa di questioni legate alla crisi climatica, all’economia circolare e alla tutela di biodiversità e diritti umani.