Reti idriche a prova di sostenibilità grazie al no dig

A Ecomondo lo studio Iatt sulla compatibilità ambientale delle trenchless technology, un settore alla ricerca di nuovi professionisti

Un’esperienza che accomuna molte persone è scoprire che nei pressi della propria abitazione è stato aperto un cantiere per interventi sulle reti nel sottosuolo.

Lavorazioni che spesso danno luogo a restringimenti delle carreggiate, deviazioni del traffico, inquinamento acustico e interruzione dei servizi per le abitazioni interessate.

Dunque, come si possono rendere più sostenibili questi interventi?

I vantaggi ambientali del no dig

Una risposta è stata data il 9 novembre a Rimini, in occasione della fiera Ecomondo, dove è stata presentata una ricerca condotta da Ref e Università Politecnica delle Marche per conto dell’Italian Association for Trenchless Technology.

Nello specifico, esistono alcune tecnologie “non invasive” che consentono di posare o manutenere una condotta nel sottosuolo senza ricorrere allo scavo a cielo aperto e, dunque, di minimizzare ogni impatto.

Si tratta, appunto, delle trenchless technology (o no dig) che in un’ottica di analisi Lca determinano vantaggi ambientali significativi, ad esempio nel settore idrico, oggetto dell’indagine presentata a Rimini.

no dig
Nella foto Antonio Jr. Ruggiero direttore di Italia No Dig e Paolo Trombetti presidente di IATT

“I cantieri no dig rispondono a tutti i sei obiettivi della tassonomia verde europea e a sette degli obiettivi di sviluppo sostenibile definiti dall’Agenda Onu al 2030”, come spiegato a Ecomondo dal presidente di Iatt, Paolo Trombetti.

A maggio 2023, inoltre, divulgheremo i risultati di una seconda ricerca con la quale intendiamo quantificare i risparmi energetici che si ottengono grazie a un cantiere no dig rispetto a uno tradizionale”. Nel dettaglio, lo studio sarà oggetto di un convegno nell’ambito di Italia NO DIG Live, prima fiera italiana esclusivamente dedicata alle trenchless technology che Iatt organizza al Parco esposizioni di Novegro (Canale Energia è mediapartner della manifestazione).

Lavorare No Dig

Nel corso del suo intervento il presidente Trombetti ha sottolineato il lavoro portato avanti con Inail, nell’ottica della sicurezza nei cantieri trenchless, e con Uni, per lo sviluppo di normative tecniche che possano certificare e uniformare l’esecuzione dei lavori.

“Entro la fiera del prossimo anno pubblicheremo una prassi di riferimento con Uni relativa al trenchless manager e al trenchless specialist”.

Nel dettaglio, si tratta di documenti “pre-normativi” che inquadrano nel migliore dei modi l’operato del progettista in ambito no dig e del direttore di cantieri in cui si applicano queste tecnologie.

“È sempre più importante – ha concluso Trombetti – formare ingegneri e operatori macchine nel campo del trenchless”.

Gli investimenti delle utility

Il contesto in cui le tecnologie no dig e i relativi professionisti si muovono è caratterizzato da grandi investimenti, soprattutto per il settore idrico.

Nel convegno di Iatt a Ecomondo, infatti, sono intervenuti i rappresentanti di diversi gestori che hanno descritto le principali strategie nel comparto.

Abbiamo ricevuto 90 mln € nell’ambito del React Eu e 30 mln € saranno impiegati nella rigenerazione delle condotte con tecniche no dig”, come descritto da Antonio De Leo, direttore industriale di Acquedotto Pugliese.

La Water Alliance che federa le utility idriche lombarde, invece, ha bandito una gara per un accordo quadro da 25 mln € in ambito trenchless. L’iniziativa è stata illustrata sul palco di Rimini da Dario Sechi, responsabile progettazione e direzione lavori – Ufficio rete, Gruppo Cap.

Stefano Tosti, responsabile unità infrastrutture strategiche di Acea Elabori, ha infine sottolineato come la multiutility capitoline abbia recentemente ricevuto finanziamenti in ambito Pnrr per tre interventi trenchless sulle sue reti.

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Nato ad Avellino, giornalista professionista, laurea in comunicazione di massa e master in giornalismo conseguito all’Università di Torino. È direttore della rivista CH4 edita da Gruppo Italia Energia. In precedenza ha lavorato nel settore delle relazioni istituzionali e ufficio stampa, oltre ad aver collaborato con diversi media nazionali e locali sia nel campo dell’energia sia della politica. È vincitore di numerosi premi giornalistici nazionali e internazionali.