OpenLeadr, l’open source per migliorare la smart city

Il sistema è pensato per migliorare OpenAdr, lo standard aperto per la gestione del demande response tra utility, reti, utenti e generazione distribuita

smart city Openleadr
Foto di ChadoNihi da Pixabay

LF energy, fondazione no profit all’intero dell’universo della Linux foundation attiva nello studio della accelerazione della transizione energetica ha lanciato OpenLeadr. Il sistema è pensato per migliorare OpenAdr, lo standard aperto per la gestione del demande response tra utility, reti, utenti e generazione distribuita.

Un’ottimizzazione questa prevista nella rete smart che permetterebbe di raggiungere più facilmente l’equilibrio tra la rete e i suoi stimoli sempre più complessi come i cittadini produttori di energia  e la variabilità delle rinnovabili.

Uno strumento “fondamentale per integrare le energie rinnovabili e i veicoli elettrici nella rete e per gestire l’aumento della domanda di energia senza fare affidamento sui combustibili fossili” spiega Shuli Goodman, direttore esecutivo di LF energy. “OpenLeadr incoraggia la collaborazione del settore intorno all’implementazione di un codice comune per accelerare i servizi di flessibilità che portano a un sistema energetico sostenibile e conveniente”.

Chi ha sviluppato OpenLeadr

La fruibilità del progetto è completata dalla partecipazione, all’interno della comunità open source, di ElaadNL, il centro di innovazione per le infrastrutture di ricarica elettrica con sede nei Paesi Bassi, che ha sviluppato il codice del progetto. “Siamo entusiasti di utilizzare l’open source per creare un sistema di ricarica più intelligente per la mobilità del futuro – sottolinea Lonneke Driessen, direttore della standardizzazione di ElaadNL OpenLeadr è una parte significativa di questo movimento mondiale per consentire alle industrie elettriche ed elettriche di gestire in modo efficace ed efficiente i cambiamenti nella domanda di energia dei consumatori”.

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