Nel MENA un sistema elettrico a emissioni zero entro il 2030. Lo studio della Lappeenranta University of Technology

Ante MENA

Le risorse rinnovabili presenti nelle regioni del MENA, la fascia di terra che si estende dal Medio Oriente e tocca i paesi del Nord Africa, potrebbero creare nuove e importanti opportunità di business in meno di due decadi. Entro il 2030 l’Iran e tutti i paesi mediorientali potrebbero convertirsi a un sistema elettrico 100% rinnovabile.

I benefici economici delle rinnovabili nel MENA

Ne sono sicuri i ricercatori della finlandese Lappeenranta University of Technology (LUT) che hanno curato lo studio Neo Carbon Energy in collaborazione con il VTT Technical Research Centre of Finland, l’University of Turku e il Finland Futures Research Centre.

I risultati della ricerca, presentati all’11ma International Energy Conference di Teheran e durante la COP22 di Marrakech, rilevano una convenienza economica di circa il 50-60% di un sistema 100% rinnovabile rispetto ad altre forme di produzione energetica. Ad esempio, i costi di nuovi impianti nucleari si aggirano attorno a 110 euro per mWh. I costi delle opzioni carbon capture storage sono di circa 120 euro/mWh.

Il costo di elettricità prodotto da eolico e fotovoltaico si aggira attorno ai 60-40 euro/mWh e si ridurrebbe a 37-55 euro/mWh se le differenti risorse energetiche fossero connesse in una super grid in grado di trasmettere grandi volumi di elettricità su lunghe distanze. In Iran, il prezzo potrebbe scendere fino ai 40-45 euro/mWh.

Nuovi investimenti per lo scenario 100% rinnovabile

Per raggiungere lo scenario 100%, nello studio si evidenzia il bisogno di nuovi investimenti per nuove installazioni: per l’Iran, in particolare, occorrono 49 GW per il fotovoltaico, 77 GW di eolico e 21 GW di idroelettrico. Tecnologie facilmente integrabili nella rete, basata ad oggi su fonti fossili e idroelettrico.

Nella ricerca si evidenzia anche uno scenario alternativo in cui le risorse fossili vengono rimpiazzate da quelle prodotte sinteticamente da diossido di carbonio, acqua ed elettricità attraverso la tecnologia power-to-fuel technology. Applicabile soprattutto ai settori dell’aviazione, dei materiali e delle medicine più difficili da decarbonizzazre.

“Lo scenario che emergie dallo studio è che l’industria delle fossili può trasformare il suo business per incontrare i target della COP21. Questo richiede fondamentalmente un cambio di mentalità, di come pensiamo il carbonio. Ma potenzialmente potrebbe aprire nuove e più grandi opportunità di business”, ha affermato il Professore della LUT Christian Breyer.

Scenario MENA

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