Infrastrutture energetiche le rinnovabili fanno da traino

I dati dell'indagine"Energy Transition: Implications for Infrastructure Investors" a cura della Long-Term Infrastructure Investors Association (LTIIA), in collaborazione con il Global AWM & ESG Market Research Centre di PwC Luxembourg.

Il 61% degli investimenti nel settore energetico globale nel 2023 saranno diretti verso le energie rinnovabili, energia nucleare, EV e miglioramenti nell’efficienza energetica secondo la pubblicazione “Energy Transition: Implications for Infrastructure Investors” a cura della Long-Term Infrastructure Investors Association (LTIIA), in collaborazione con il Global AWM & ESG Market Research Centre di PwC Luxembourg.

“Nonostante la continua crescita degli investimenti infrastrutturali globali a sostegno della transizione energetica, gli obiettivi net-zero rimangono difficili da raggiungere, e dobbiamo ancora allinearci con il percorso necessario per raggiungerli” sottolinea Francois Bergere, direttore esecutivo di LTIIA. “I governi non possono sostenere da soli l’onere finanziario della transizione energetica, rendendo ancora più cruciale per il settore privato colmare i divari di investimento. La crescente consapevolezza e l’enfasi prevalente sulle considerazioni ESG nel settore della gestione patrimoniale sta già facendo della transizione energetica il tema dominante dell’investimento globale e prepara il terreno affinché gli attori pubblici e privati si preparino alla sfida.”

Infrastrutture cosa ci aspetta:

Tra il 2019 e il 2022, c’è stato un aumento del 18,5% degli asset infrastrutturali in gestione, presentando un’opportunità unica per incanalare più investimenti privati verso progetti sostenibili che si allineano alla transizione energetica.

investimenti in infrastrutture
Investimenti in infrastrutture dal 2010 al 2022. Fonte Iea e IJGlobal

Il che dimostra come questo sia l’asset su cui si affronta e ci si prepara alla transizione energetica.

L’ 83 per cento degli intervistati dell’indagine LTIIA  considera la transizione energetica come parte del loro dovere fiduciario, nonché una nuova opportunità di investimento.

Dal report emerge come gli investimenti in infrastrutture abbiano guadagnato popolarità tra gli investitori istituzionali grazie alle loro caratteristiche:

  • un orizzonte a lungo termine e stabile,
  • un rendimento prevedibile che offre rifugio dalla volatilità.

Di seguito il valore economico delle infrastrutture energetiche e come sono state finanziate

investimenti in infrastrutture i numeri della ricerca

Lo studio integra ricerche qualitative e quantitative che esaminano e analizzano le tendenze della transizione energetica e le loro implicazioni per gli investitori istituzionali nelle infrastrutture, sia a livello settoriale sia in termini di modelli di business e strategie di allocazione.

La relazione include anche i risultati di due indagini condotte con membri del gruppo di lavoro LTIIA, che comprendono proprietari di attivi, gestori patrimoniali e fornitori di servizi infrastrutturali.

Il ruolo delle energie rinnovabili

Dal 2019, la quota di raccolta di fondi da parte di fondi infrastrutturali legati totalmente o parzialmente alle energie rinnovabili è cresciuta al 92%. Si tratta di 132 miliardi di dollari su un totale globale di fondi infrastrutturali di 144 miliardi di dollari solo nel 2022.

In questo contesto l’energia rinnovabile “si assume più rischi di quanto gli investitori e i finanziatori delle infrastrutture abbiano storicamente assegnato in termini di premio per il rischio“. Rischi che si devono ancora riflettersi nei requisiti di rendimento degli investitori e nei loro modelli di business.

Educare gli utenti finali alla gestione responsabile del loro consumo energetico.

L’educazione e l’informazione a un uso corretto dei consumi energetici è, secondo l’indagine, un aspetto che coinvolge gli investitori. Sono quindi anche loro elementi chiave della  promozione di un uso migliore e più intelligente dell’energia.

Alcune raccomandazioni emerse dal report suddivise per target:

Rivolto alle autorità pubbliche:

  • servono tabelle di marcia chiare. E’ importante anche bilanciare gli incentivi attraverso sovvenzioni e crediti d’imposta con sanzioni come restrittive
    regolamenti. Semplicità, chiarezza e rapporto qualità-prezzo dovrebbero essere
    dare priorità.
  • Il sostegno finanziario pubblico è ancora necessario quando la tecnologia
    o i rischi di mercato sono troppo elevati. Serve quindi favore le partnership pubblico private. Utili strumenti come le aste che offrono stabilità e importante anche incoraggiare gli investimenti a beneficio dei consumatori.
  • Necessaria la stabilità politica. In questo scenario anche misure fiscali eccezionali di emergenza possono aumentare il rischio politico percepito per gli investitori. E’ necessario trovare un giusto equilibrio nel sostenere gli investimenti in energia sostenibile, per promuovere un clima di investimento stabile e attraente.

Per le autorità di regolamentazione:

  • Servono regolamenti settoriali e finanziari/prudenziali adeguati. A questi spetta il ruolo fondamentale di incoraggiare gli investimenti a lungo termine nella transizione energetica.

Per gli investitori:

  • Gli investitori dovrebbero ampliare la portata delle attività idonee guardando anche a cosa c’è intorno alla transizione energetica accettando un profilo di rischio-rendimento più elevato. Ad esempio includere nei loro piani oltre la generazione di energia rinnovabile pensare alle reti di trasmissione.
  • Diventa necessario istaurare un nuovo approccio personalizzato nei confronti dei clienti che sia più dinamico e attento alle singole esigenze.

Rivolto ai gestori di fondi/GP

  • Gli investitori devono adattare il loro approccio a un mercato che da tradizionale si evolve verso i servizi legati alle infrastrutture aumentando la flessibilità e sapendo cogliere le diverse opportunità che si presentano caso per caso.
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