Logistica più sostenibile (anche) grazie all’eco-camionista

Michele AmbrogiQuali caratteristiche distinguono l’eco-camionista? Una guida sicura e tranquilla e il rispetto delle distanze di sicurezza e dei limiti di velocità, in modo da evitare brusche frenate o virate e ridurre l’inquinamento ambientale, acustico e il consumo di carburante. “Vado piano, non mi faccio mai prendere dalla fretta, rispetto i limiti di velocità e le distanze di sicurezza”. Per questo Dorian Guza ha ricevuto a luglio dall’azienda di trasporto merci LC3 il premio Eco-Driver LC3 2017, oltre a un riconoscimento economico pari a una quindicesima.

Una flotta a GNL

L’impresa, si legge in nota stampa, si pone oggi come la prima azienda di trasporto merci su gomma sostenibile in Italia. La sua flotta, composta da 172 veicoli, vanta 70 camioni Stralis prodotti da Iveco alimentati a GNL. Cifra destinato ad aumentare: i camion a metano liquido raggiungeranno il 50% della flotta a fine 2017 e il 70% a fine 2018. Il progetto GNL ha fatto registrare risultati importanti: il numero dei dipendenti è aumentato del +25% arrivando a 211 addetti. Nel 2016 l’azienda ha registrato un calo delle emissioni di CO2 del 10%, pari a quasi 1 mln di kg, e delle polveri sottili, pari a 103 mln di mg in due anni. Gli Stralis Iveco, poi, sono circa 4 volte più silenziosi dei diesel euro 6.

Più formazione per gli autisti

All’adozione di veicoli a GNL si è affiancata la contemporanea promozione di un “programma di crescita professionale e di valorizzazione del personale”, spiega in nota il Presidente Michele Ambrogi, che annualmente coinvolge 200 autisti in corsi di guida sicura e risparmio energetico, anche attraverso simulatori di guida virtuali simili a quelli adottati nelle compagnie aeree. Perchè “non avrebbe senso dotarsi di veicoli ecologici se di pari passo non avessimo intrapreso un percorso di eccellenza dedicato, appunto, agli autisti”, commenta.

Meno viaggi a vuoto con il controllo da remoto

Ultimo tassello di questa strategia: la formazione parallela agli operatori al traffico che dalla sede centrale monitorano in remoto i flussi dei camion per ridurre i chilometraggi. In quest’operazione sono aiutati dalla tecnologia installata nelle cabine di guida dei veicoli, che sono dotati di bluetooth e cronotachigrafo digitale, un dispositivo che registra i dati relativi all’uso del veicolo e del conducente, tra cui identità di quest’ultimo, tempi di guida e riposo, modalità di guida e velocità tenuta nelle ultime 24 ore di utilizzo del veicolo.

Si pensi che solo in Italia lo spostamento di merci su gomma è riconosciuto come il massimo responsabile per ciò che concerne le emissioni inquinanti. È evidente quindi come in questi ultimi anni sia cresciuta la consapevolezza di quanto questo settore possa rappresentare un driver decisivo nelle politiche europee di riduzione delle emissioni di gas serra e degli inquinanti atmosferici”, conclude Ambrogi.

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