L’agglomerato urbano di Pescasseroli potrà uscire dalla procedura di infrazione comunitaria 85/13 decisa dalla Corte di Giustizia europea per lo scarico di acque reflue urbane in aree sensibili. Ieri il sopralluogo del commissario straordinario unico per la depurazione, Enrico Rolle, ha reso pienamente operativo l’impianto, in esercizio dall’8 luglio.

Il depuratore sorge su un’area di 1.000 metri nel cuore del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. È stato progettato per rispondere ai picchi di domanda dovuti all’aumentare della popolazione nei weekend e nelle stagioni estive e invernali. L’impianto consentirà di migliorare la qualità delle acque del fiume Sangro e del lago di Barrea che servono, nei periodi di maggiore affluenza turistica, oltre 12.000 abitanti equivalenti tra i comuni di Pescasseroli e Opi.

L’impianto ha due linee di depurazione, per le acque nere e le acque meteoriche. Usa la tecnologia del bio-trattamento a membrana con la quale i reflui, già sottoposti ai passaggi preliminari e all’ossidazione, sono sottoposti a ultrafiltrazione con membrane per abbattere ulteriormente la presenza degli inquinanti. Questa tecnica riduce il volume del comparto biologico e, quindi, lo spazio dello stesso impianto.

Il depuratore sorge a oltre 1.000 metri sul livello del mare e si sviluppa quasi del tutto al coperto per ridurre l’impatto estetico sulla piana. Per mimetizzare la parte esterna del depuratore il commissario ha chiesto la realizzazione di una mascheratura vegetale con la piantumazione di diverse varietà di specie arboree autoctone scelte insieme all’Ente Parco. Il nuovo impianto è stato collegato alla rete con un collettore fognario lungo un chilometro che si sviluppa solo sulla strada. Per ridurre l’impatto olfattivo e controllare gli odori l’aria proveniente dalla linea fanghi e dai pretrattamenti subisce una fase di trattamento. Le risorse impiegate per la realizzazione dell’opera sono state in totale 4,1 milioni di euro. Entro fine anno due impianti di sollevamento porteranno nell’impianto anche i liquami provenienti da Opi.

“Raggiungere risultati positivi come questo ci dà la forza di affrontare con maggiore energia le difficoltà che ci troviamo davanti”, ha commentato durante l’inaugurazione il commissario straordinario. Il sopralluogo è stata l’occasione per ricordare l’allargamento delle competenze del commissario, stabilite con il decreto Sblocca Cantieri su proposta del ministro dell’Ambiente Sergio Costa. Finora, ha precisato lo stesso Rolle, “ho lavorato su 100 agglomerati e dovrò lavorare su 1.000 agglomerati”.

Il depuratore di Pescasseroli “può essere considerato un esempio a livello nazionale di alta tecnologia a servizio dell’ambiente”, ha proseguito il commissario. La sua realizzazione “in un’area di tale pregio naturalistico”, ha concluso, “implica una complessità procedurale elevata e un’attenzione massima a ogni prerogativa ambientale”.

Video con uno stralcio dell’intervento del commissario straordinario Enrico Rolle

Al sopralluogo hanno partecipato il vicepresidente della Regione, Emanuele Imprudente, i sindaci di Pescasseroli, Luigi La Cesa, e di Opi, Berardino Antonio Paglia, il vicepresidente del Parco Nazionale, Augusto Barile, il responsabile del servizio tecnico, Andrea Gennai, il direttore di Egato Peligno, Corrado Rossi, il presidente della provincia di L’Aquila, Angelo Caruso, il presidente e il direttore generale di Ersi, rispettivamente Daniela Valenza e Tommaso Di Biase, il presidente del gestore Saca, Luigi Di Loreto, il RUP, Mario Dari Salisburgo, e il direttore dei lavori, Alessandro Pacchiarotti.

L’antefatto

Il 25 luglio 2019 la Commissione europea ha inviato un parere motivato per l’inadeguatezza in termini di raccolta e trattamento delle acque di scarico negli agglomerati urbani con più di 2.000 abitanti. Con questa richiesta formale, naturale evoluzione del procedimento aperto, l’Esecutivo UE chiede all’Italia di conformarsi al diritto dell’Unione e di comunicare, entro un termine stabilito, le misure adottate. Se ciò non avverrà la Commissione potrebbe deferire il Paese alla Corte europea di giustizia.

Sul tema il commento di Renato Drusiani, senior advisor di Utilitalia, nel numero di e7 del 31 luglio 2019.

Foto e video di ufficio stampa commissario unico depurazione

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