Trasportopubblico E1559919906665A Trieste, Pordenone e Gorizia le aziende di trasporto pubblico locale hanno deciso di aumentare l’efficienza del parco mezzi con sistemi conta passeggeri e, solo per quanto riguarda Trieste Trasporti, di doppi monitor su 200 autobus. La loro installazione è prevista dalla Legge Madia che prevede che gli autobus se ne dotino. L’azienda che li fornisce è Ermetris. Con l’amministratore e fondatore Claudio Borrello, approfondiamo la strategia di uno dei fornitori di hardware e know how presenti sul mercato italiano guardando, così, all’evoluzione del settore trasporti.

Qual è il valore aggiunto per il trasporto passeggeri derivante dall’adozione di sistemi di comunicazione ad alta tecnologia?

Parliamo innanzitutto di un miglior confort del viaggio che si traduce anche in un miglior servizio. Le maggiori informazioni cui può avere accesso l’utente fanno sì che durante lo spostamento si possa concentrare su altro, senza necessariamente continuare a prestare attenzione alla fermata di interesse. Inoltre, attraverso i monitor possono essere veicolati messaggi pubblicitari georeferenziati, fatto che permette a quanti si muovono per la prima volta in un posto di risparmiare tempo e ricevere informazioni commerciali. Quest’ultimo è un elemento utile anche all’azienda che eroga il servizio di trasporto. Parlando di sistemi di comunicazione hi-tech, in particolare quelli che possono essere posizionati sui treni, di una maggiore sicurezza. 

Ci sono differenze nell’applicazione al trasporto su gomma e su rotaia?

Le differenze risiedono quasi esclusivamente nel budget a disposizione. Le soluzioni che vengono messe a disposizione sono quindi differenti: il settore ferroviario è sicuramente più disposto a installare monitor; più difficile è trovare degli schermi su un bus. 

Le vostre tecnologie possono abilitare altri servizi oltre quelli previsti? Penso ai nuovi sistemi di connessione e al dialogo tra i mezzi di trasporto stessi e con l’infrastruttura.

Certo. Sono molte le evoluzioni che possiamo prevedere, sempre a vantaggio di un’ottimizzazione del servizio e di una maggior sicurezza. Sui treni, la comunicazione tra macchina e centrale è già una realtà consolidata e in continua evoluzione. Sugli autobus siamo agli albori. 

Avete siglato anche un accordo con TreNord: può fornirmi ulteriori dettagli? 

Ci occuperemo della manutenzione e della riparazione dei sistemi di passenger information sui treni regionali che viaggiano in Lombardia. A fronte di un guasto o un malfunzionamento, interveniamo noi con la riparazione, la sostituzione o l’aggiornamento del software. 

Secondo voi come cambierà il settore dei trasporti da qui al 2030, anno in cui dovrà dimostrare di garantire la riduzione delle emissioni nocive in atmosfera?

Portare la gente ad utilizzare il trasporto pubblico, lasciando a casa la macchina, significa mettere in campo un sistema che funziona, che sappia realmente rispondere alle esigenze di mobilità e, possibilmente, essere anche competitivo dal punto di vista del costi per l’utenza.

C. Borrello, Ermetris

La sfida ambientale passa necessariamente attraverso un impulso netto e deciso al trasporto pubblico. Questo significa non solamente avere a disposizione mezzi moderni e poco inquinanti, importante la spinta all’elettrico registrata nell’ultimo anno, ma anche un efficiente sistema di mobilità intermodale. Ci sono già alcuni Paesi europei che stanno sperimentando mezzi pubblici gratuiti. È però necessario non solo mettere le aziende di tpl nelle condizioni di reperire risorse altrove, ma anche fare in modo che le istituzioni possano sostenere queste politiche. 

Quanto crede peserà la fornitura di nuovi servizi nello scenario futuro?

I nuovi servizi permettono all’azienda di tpl di ottimizzare la gestione delle linee – quindi maggiore efficacia ed economicità -, ma anche all’utenza di avere un servizio di trasporto più confortevole. Sono in fase di sperimentazione diverse soluzioni: passiamo dal wifi sui bus anche per le tratte urbane a sistemi di comunicazione che possono interfacciarsi con i sistemi di comunicazione dei non udenti. Il problema alla base è sempre lo stesso: la scarsità dei fondi a disposizione. Serve quindi un intervento dello Stato.

Operate anche all’estero? Quali le differenze con l’Italia, ad esempio, in termini di propensione all’innovazione e all’investimento nelle nuove tecnologie?

Siamo presenti anche sui mercati esteri, da quelli europei fino a quello americano. Tra l’Italia e gli altri Paesi c’è una differenza di impostazione: in Italia si tende a cercare la soluzione migliore, quella più tecnologica, ritenendo che possa arrivare sempre da oltre confine. All’estero, si privilegiano i produttori di tecnologia interni, anche se non sono all’avanguardia. Di fatto però l’Italia può vantare nelle soluzioni di passenger information system un’industria estremamente avanzata e leader mondiale indiscusso. L’80% del fatturato di Ermetris arriva dai mercati esteri. Non è un caso, ma il riconoscimento che viene dato alla tecnologia italiana. In Italia siamo bravi; il problema sono gli italiani. 

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