Auto elettrica tra apocalittici e integrati

Non solo pochi incentivi ma anche motivi ideologici fermano la diffusione del mezzo secondo Motus-E. Intanto chi acquista una e-car non tornerebbe più indietro. L'indagine Areté

“9 italiani su 10 che utilizzano un’auto elettrica sono pienamente soddisfatti dell’esperienza di guida e di ricarica e ricomprerebbero un’auto alla spina”. Questo stando alla recente ricerca realizzata da Areté, azienda specializzata nella consulenza strategica, nel mese di settembre.

auto elettrica
Foto di Gerd Altmann da Pixabay

Eppure in Italia il mercato dell’elettrico non vola come negli altri paesi UE.
A settembre sono state registrate 4.955 nuove vetture elettriche in Italia. Si tratta del -2,3 per cento rispetto lo stesso mese del 2022. Di queste il parco circolante full electric si attesta al 30 settembre a 209.338 unità.

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Secondo Motus-E Sicuramente il sistema incentivante ereditato dai precedenti Governi non funziona, commenta in una nota il segretario generale dell’associazione Francesco Naso, “ma sono sufficienti pochi aggiustamenti a parità di risorse per renderlo più appetibile ed efficace: alzare il cap di prezzo per accedere alle agevolazioni, estenderle in forma integrale ad aziende e noleggi – anche per alimentare il mercato dell’usato elettrico – e rivedere in chiave green la fiscalità sulle flotte, tema su cui abbiamo già lavorato a una proposta mirata”. Il tutto, “garantendo una certa stabilità del quadro incentivante, agganciando gli annunci dei bonus all’effettiva messa a terra delle risorse, per evitare riflessi negativi sul mercato”.

La risposta delle aziende

Nonostante i numeri scari di immatricolazioni il comparto industriale crede nel vettore elettrico per il trasporto. Lo dimostrano i recenti dati pubblicati dall’Osservatorio dell’Energy e Strategy group del Politecnico di Milano che sottolineano un aumento dell’offerta di veicoli elettrici full-electric (+31%) nel nostro Paese. Si tratta di prodotti più performarti a livello tecnologico con una autonomia media superiore del 20% rispetto a quelli prodotti nel triennio precedente. E sono in grado di percorrere oltre 350 km.

Non ultima la recente inaugurazione di Electra, azienda specializzata nella ricarica ultraveloce per i veicoli elettrici, per la sua prima stazione di ricarica ultraveloce in Italia. Si tratta di quattro colonnine per un totale di otto punti di ricarica e sono istallate a Peschiera del Garda (VR), presso il Parco Commerciale ICS, sullo snodo fra la A4 e la A22.

L’azienda è entrata nel mercato italiano ad inizio 2023 e punta a investire oltre 200 milioni di euro  per installare 3.000 punti di ricarica ultraveloce nel nostro paese entro il 2025.

L’utente tipo dell’auto elettrica

Secondo l’indagine di Areté l’utente tipo dell’auto elettrica vive in città nell’89 per cento dei casi. Compie meno di 400 km con un pieno (85%) e sceglie questa tecnologia principalmente per motivi ambientali ì(40%), seguito dai costi di manutenzione più bassi (25%).

In generale, chi compra elettrico, conferma la propria scelta: l’87% è soddisfatto dell’esperienza di ricarica (rete colonnine, abbonamenti, modalità di pagamento) e la percentuale sale addirittura al 96% se la domanda riguarda il gradimento complessivo per la tecnologia. Nove italiani su dieci, tra quelli che guidano un’auto elettrica si dicono convinti della propria scelta e non tornerebbero indietro

Come sistema di ricarica poco più della metà, 57 per cento, preferisce la ricarica a casa. Il 38 per cento si affida stabilmente alle colonnine collocate negli spazi pubblici e il restante 5 per cento si serve delle infrastrutture collocate nei parcheggi del luogo di lavoro. Il che lascerebbe pensare anche a una difficoltà data dalla tipologia di abitazione. Non tutti hanno lo spazio necessario adatto ad avere una ricarica domestica.

Inoltre il 58% guida una di queste vetture da oltre un anno.

Una scarsa penetrazione data da motivi ideologici

Il reddito medio della popolazione e l’infrastruttura di ricarica non sarebbero un impedimento secondo Motus-E alla crescita delle immatricolazioni di auto elettriche in quanto L’Italia presenta una rete di ricarica più densa rispetto a Paesi come Francia e Germania”.

Leggi anche: Record di colonnine di ricarica per le auto elettriche

Mentre paragonando la penetrazione in regioni con redditi medi simili come il Nord Italia e la Francia, emerge una market share media delle auto elettriche pari al 4% nei primi 8 mesi del 2023, a fronte del 15,4 per cento francese.

Numeri simili lasciano pensare che in Italia si sia innescata una resistenza quasi ideologica all’auto elettrica, figlia della circolazione di informazioni fuorvianti e di incertezza sul quadro normativo, conclude il segretario generale di Motus-E.

Per quanto vada anche considerato nel complesso di questa analisi come la stabilità governativa francese e la qualità dei servizi sia nettamente superiore non bisogna sottovalutare l’allerta che viene posta agli stakeholder istituzionali e civili, come alla stampa. Un’attenzione che ci faccia guardare a quella che è una evoluzione  tecnologica ma anche culturale e politica senza cadere nella dicotomia analizzata da Umberto Eco tra apocalittici e integrati.

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