Lo scorso 22 maggio a Padova, in occasione della seconda edizione della sessione territoriale padovana di “Compraverde Buygreen” (gli stati generali degli acquisti verdi), il Coordinamento Agende 21 locali italiane ha firmato un protocollo di intesa per la promozione del Green Public Procurement con il Comune di Padova, l’Università degli Studi di Padova la Camera di Commercio di Padova. L’iniziativa ha come obiettivo quello di favorire sinergie virtuose per la promozione degli acquisti verdi nella PA e di diffondere una maggiore attenzione ai paradigmi della sostenibilità ambientale nelle forniture di beni e servizi. Insieme a Daniela Luise, direttrice di Coordinamento Agende 21 locali italiane, abbiamo approfondito alcuni aspetti legati al protocollo e più in generale il ruolo della PA nella diffusione di modelli operativi incentrati sui valori della tutela ambientale.

Cosa prevede il protocollo per la promozione del Green Public Procurement?

Si tratta di un accordo locale, promosso dal Coordinamento Agende21, che da poco ha la sua sede a Padova. A essere coinvolti sono i principali enti delle città – Comune, università e Camera di Commercio – che collaboreranno per condurre delle attività comuni volte a facilitare l’allocazione degli acquisti verdi, sia dal punto di vista tecnico (ad esempio attraverso gare d’appalto con maggiori criteri ambientali), sia a livello di sensibilizzazione sulle potenzialità di questi strumenti. Sono previste una serie di attività di formazione rivolte prettamente al personale che intendono promuovere fattivamente collaborazioni virtuose. Si tratta di un’iniziativa interessante anche per la replicabilità in altre città delle metodologia di lavoro adottata.

Quali sono gli obiettivi del Protocollo in un prossimo futuro?

L’intento è quello di iniziare ad effettuare degli acquisti verdi insieme. Se si fa massa critica si potrebbero realizzare acquisti tramite gara, naturalmente nel rispetto delle regole richieste dal pubblico e previo accordo preliminare. Questa è la logica sottostante a questo tipo di collaborazione.

Un altro aspetto chiave dell’iniziativa è quello della sensibilizzazione sui temi della sostenibilità ambientale. Come verrà declinato questo tema nell’ambito dell’accordo?

Si tratta di un aspetto molto  importante, in particolare per quanto riguarda la sensibilizzazione degli esterni. Mi riferisco in primis alle imprese (che in parte possono essere fornitori), ma anche ai singoli cittadini. I cambiamenti climatici in atto rendono, infatti, necessaria un’azione coordinata e trasversale. In quest’ottica il protocollo punta ad esempio a promuovere le tematiche ambientali tra i cittadini anche attraverso l’esempio virtuoso degli enti pubblici.

Come il Comune di Padova affronta le tematiche ambientali e in particolare quella degli acquisti verdi?

Il comune di Padova è stato uno dei primi comuni italiani a fare acquisti verdi, quando questi strumenti non erano assolutamente obbligatori. Inoltre si tratta di una delle realtà che, all’interno del Coordinamento Agende21, ha promosso una serie di attività in quest’ambito che successivamente hanno assunto un respiro nazionale. All’interno della nostra associazione è nato infatti un gruppo di lavoro nazionale che ha messo insieme le amministrazioni comunali, le province e gli enti locali più sensibili al tema degli acquisti verdi, facendoli collaborare per promuovere questi strumenti a livello nazionale. Il Forum Compraverde nazionale è nato proprio da uno dei gruppi di lavoro delle realtà locali del Coordinamento Agende 21. In particolare il Comune di Padova fa acquisti verdi dal 2005 e ha sempre portato avanti attività di questo tipo, ottenendo una serie di riconoscimenti a livello nazionale, anche da Legambiente.

Qual è il peso delle scelte della Pubblica Amministrazione nella promozione della sostenibilità ambientale?

A questo proposito cito un dato eloquente: la pubblica amministrazione in Italia rappresenta circa il 10% del Pil. Stiamo parlando quindi di un settore che ha un impatto rilevante sia da un punto di vista economico, perché produce lavoro, sia da un punto di vista ambientale, attraverso ad esempio la scelta degli acquisti verdi. In particolare quando parlo di acquisti verdi mi riferisco all’accezione più generale del termine, riguardante anche tutto ciò che ruota intorno ai cantieri.

Quali elementi contraddistinguono il modus operandi del Coordinamento Agende 21?

Il Coordinamento Agende 21 Locali è un’associazione di enti locali ed enti pubblici che si occupa di sostenibilità ambientale. Lavoriamo insieme coordinandoci tra noi per la realizzazione di una serie di progetti, anche europei. In questo momento, solo per fare un esempio, stiamo realizzando due iniziative con due diversi partner sul tema dell’adattamento ai cambiamenti climatici. Il focus è in particolare la stesura di piani mirati che le città e i territori devono adottare per affrontare in modo efficace i cambiamenti climatici. Il tutto non solo in ottica emergenziale, ma soprattutto in ottica di pianificazione preventiva. 

Ci confrontiamo poi con dei tavoli nazionali partecipando a diversi gruppi di lavoro. Collaboriamo inoltre con altre reti e con la Commissione Europea. Il nostro intento è quello di promuovere sinergie virtuose per lavorare insieme in modo efficace sui temi ambientali. Abbiamo analoghi gruppi in Europa con cui collaboriamo per progetti finanziati a livello europeo. In questo modo riusciamo a dare nuovi strumenti sempre più efficaci ai nostri soci per mettere in atto politiche innovative a tutela dell’ambiente.

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Giornalista professionista e videomaker con esperienze in diverse agenzie di stampa e testate web. Laurea specialistica in Filosofia, master in giornalismo multimediale.