“Next generation EU” le nuove generazioni dicono la loro e presentano il Piano giovani 2021

Società inclusiva, cultura dell’innovazione, sostenibilità ambientale. I tre aspetti su cui si struttura il Piano

Piano Giovani 2021 asvis 2020Con i fondi Next generation EU costruire un “Paese più inclusivo, sostenibile e innovativo” è quanto in estrema sintesi chiede il piano Giovani 2021. Il documento, elaborato da un nutrito gruppo di realtà giovanili, è stato inviato venerdì 18 settembre al presidente del Consiglio Giuseppe Conte e al governo in vista della nota di aggiornamento al Def e poi della legge di Bilancio e sarà presentato pubblicamente il 6 ottobre a Torino, in occasione del festival dello Sviluppo sostenibile promosso dall’ASviS, nel corso dell’evento nazionale sul Goal 4 “Istruzione e educazione allo sviluppo sostenibile, generazione 2030 – È ora di agire”.

Costruito secondo l’approccio metodologico degli Obiettivi di sviluppo sostenibile (Sdgs) delle Nazioni unite, il Piano si struttura in tre parti: società inclusiva, cultura dell’innovazione, sostenibilità ambientale.

Le tre parti del Piano Giovani 2021

Come società inclusiva il piano Giovani 2021 affronta temi come l’integrazione del lavoro dei giovani under 35, parità di genere anche nel supporto alla genitorialità maschile e femminile, salvaguardia delle famiglie con la messa in opera di strutture dedicate come asili nido, l’introduzione di premialità sul salario per incentivare il ritorno al lavoro delle donne dopo la maternità, l’incremento di mense scolastiche e doposcuola a tutti i livelli della scuola dell’obbligo.

La seconda macro-area “Cultura dell’innovazione” esplora le opportunità emergenti legate alla digitalizzazione, all’imprenditorialità giovanile e al rilancio strategico della ricerca e punta l’attenzione sulla formazione e una maggiore e concreta digitalizzazione della Pubblica amministrazione.

Rispetto alla “Sostenibilità ambientale”, prevista nella terza macro area il documento pone l’attenzione alle nuove opportunità di consumo e produzione ma anche al ripensare la fiscalità in chiave ambientale. Prevedendo incentivi e agevolazioni per imprese e consumatori e penalità per le attività inquinanti (carbon tax, possibile aumento della tassa per il conferimento in discarica), nonché investimenti sulle fonti energetiche rinnovabili.

Non manca un’attenzione al sistema idrico nazionale con la richiesta di un aumento delle case di erogazione dell’acqua e ammodernamento delle infrastrutture idriche del Paese.

Quindi anche lo sviluppo della economia circolare, la gestione dei rifiuti, lo sviluppo di isole ecologiche e “cassonetti intelligenti” sul tutto il territorio. Ma anche l’uso del digitale per pagare parcheggi ed emettere scontrini per risparmiare quanto più possibile la carta. Riduzione anche degli imballaggi negli esercizi commerciali sostituiti da materiali biocompostabili. Non manca un’attenzione alla mobilità sostenibile collegata ad un rilancio dell’edilizia, per la realizzazione di impianti di ricarica elettrica o alla riqualificazione delle fermate di trasporto pubblico. Infine il turismo sostenibile. Con un rilancio del turismo di prossimità.

Le cinque richieste del documento:

  1. la giustizia intergenerazionale diventi un pilastro fondamentale del nostro ordinamento;
  2. tutte le politiche in materia di sviluppo sociale ed economico garantiscano l’equità e la responsabilità intergenerazionale;
  3. a partire da Next generation EU, le nuove generazioni vengano coinvolte in modo strutturale e sistematico nel dibattito e nelle scelte politiche, con un approccio collaborativo e non consultivo;
  4. prima ancora dei progetti che entreranno a far parte di Next generation EU, venga adottato un piano strategico e di visione;
  5. la legge di Bilancio 2021 e il piano di utilizzo del Next generation EU prevedano politiche ambiziose e lungimiranti che possano realizzare gli obiettivi di sviluppo sostenibile.

 

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