Condizionatori 1Gli utenti che usano i condizionatori registrano un aumento delle bollette elettriche fino al 42% per l’energia elettrica, rispetto a coloro che non sfruttano questi dispositivi. Il tutto esponendo le famiglie a un maggior rischio di povertà energetica.  A dirlo è uno studio condotto da un gruppo di ricerca dell’università Ca’ Foscari Venezia e del centro Euro-mediterraneo sui cambiamenti climatici (Cmcc), appena pubblicato sulla rivista scientifica Economic modeling.

Condizionatori e aumento delle bollette elettriche, valore varia in base al cambio climatico

Gli aumenti effettivi della bolletta dipenderanno da quanti gradi centigradi in più le famiglie dovranno affrontare per via del cambio climatico. “I consumi elettrici per raffrescamento saranno quindi un nuovo fattore destinato ad aumentare la povertà energetica legata all’elettricità”, spiega una nota. Questa condizione di difficoltà caratterizza quelle famiglie che spendono più del 5% del loro reddito annuale in bollette elettriche.

Povertà energetica, bollette elettriche e condizionatori: qualche numero

Dallo studio emerge in particolare il ruolo “sempre più determinante” del raffrescamento estivo nel causare la povertà energetica, come spiega in nota Enrica De Cian, professoressa di Economia ambientale a Ca’ Foscari e responsabile del team di ricerca del progetto Erc energya che ha svolto lo studio.

Qualche numero

Possedere l’aria condizionata comporta importanti conseguenze sia per la spesa energetica delle famiglie che dei Paesi. Tuttavia permangono grandi differenze. Negli Stati Uniti ad esempio i condizionatori rappresentano l’11% del consumo energetico negli edifici. Invece in Europa il dato è solo l’1,2%.

Spagna, Francia e Svizzera

“I dati che abbiamo analizzato rivelano che in Spagna il 18.5% delle famiglie spende più del 5% del proprio budget in elettricità” aggiunge la professoressa della Ca’ Foscari. “Queste percentuali sono generalmente più alte nei paesi freddi, arrivando al 24.2% in Svezia. In Francia e Svizzera troviamo invece numeri più bassi: 8% e 5% rispettivamente”.

Italia non compresa nel database Ocse

L’Italia non è stata analizzata perché non compresa nel dataset Ocse considerato in questo studio, ma “ci aspettiamo un andamento simile a Francia e Spagna, e lo stiamo verificando negli studi che stiamo svolgendo”.

Utenti istruiti sono più consapevoli dei consumi

Inoltre, gli individui più istruiti tendono a usare meno i condizionatori, suggerendo che sono più consapevoli dell’impatto dei loro consumi sull’ambiente. Allo stesso modo, le famiglie che sono più inclini al risparmio energetico tendono ad usare meno l’aria condizionata. Viceversa, le famiglie che posseggono numerosi elettrodomestici tendono ad usare di più i condizionatori.

Utenti che vivono in aree urbane

“Vivere in aree urbane aumenta la probabilità che si adotti un condizionatore di 9 punti percentuali. Un contributo importante, se paragonato al ruolo del clima o del reddito familiare, probabilmente dovuto al fenomeno delle isole di calore urbane”, spiega Malcolm Mistry, responsabile dei dati climatici per il progetto Energy-a e coautore della ricerca.

 

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