Terna

A ottobre il fabbisogno nazionale di energia elettrica è stato pari a 26,5 miliardi di kWh, registrando +1,1% rispetto allo stesso mese del 2020 e +0,9% su settembre 2021. Lo riferisce Terna sottolineando che anche a livello industriale prosegue il recupero dei consumi: l’indice Imcei ha registrato una performance positiva (+1,3%) rispetto al mese di ottobre di un anno fa.

Rinnovabili al 32% della domanda: i dati di Terna

Nel mese di ottobre, la domanda di energia elettrica in Italia è stata soddisfatta per circa l’85% con produzione nazionale e per la quota restante (15%) dal saldo dell’energia scambiata con l’estero. Le fonti rinnovabili hanno coperto complessivamente il 32% della domanda mensile. Sono in aumento le fonti di produzione termoelettrica (+10,7%) ed eolica (+5,4%), mentre risultano in flessione quella idroelettrica (-31,4%), fotovoltaica (-1,7%) e geotermica (-1%). Per quanto riguarda il saldo import-export, la variazione è pari a +2,4% per un effetto dell’aumento sia dell’import (+3,5%) sia dell’export (+29,7%).

Più in generale, nei primi dieci mesi del 2021, la domanda elettrica in Italia risulta in aumento del 5,6% rispetto allo stesso periodo del 2020. A livello territoriale, la variazione tendenziale di ottobre è stata positiva: +0,7% al Nord, +1,5% al Centro e +1,8% al Sud.

Performance positiva per il settore industriale: +1,3%

Terna ha ampliato il campione monitorato nell’indice Imcei che prende in esame i consumi delle grandi industrie energivore nei diversi settori: cemento, calce e gesso, siderurgia, chimica, meccanica, mezzi di trasporto, alimentari, cartaria, ceramica e vetraria, metalli non ferrosi. Un’integrazione che permette di analizzare 435 realtà connesse in media tensione, in aggiunta alle 530 già in alta tensione. Il nuovo campione permette quindi di monitorare ulteriori 550 GWh mensili, da 2.800 GWh a circa 3.400 GWh. L’indice così calcolato fa registrare nel mese di ottobre un aumento dei consumi industriali dell’1,3% rispetto ai valori dello scorso anno. I segnali di flessione sono limitati ai comparti del trasporto, della chimica, dell’alimentare e dei metalli non ferrosi.

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