PlasticaokTerminare la plastica che infesta i mari facendola mangiare da un batterio. Uno studio pubblicato sulla rivista Frontiers in microbiology da un team di scienziati tedeschi, ha individuato un enzima batterico che si nutre di rifiuti plastici tossici. Questo microorganismo è in particolare capace di digerire il poliuretano, una sostanza che uccide la maggior parte degli altri batteri. Nello specifico il ceppo oggetto della ricerca è il primo capace di sopravvivere e nutrirsi di questo materiale. Naturalmente da qui a pensare di aver trovato una soluzione immediata per ridurre la quantità di rifiuti in plastica che affligge il pianeta la strada è ancora lunga. Secondo gli scienziati infatti potrebbero passare almeno 10 anni prima di sfruttare le potenzialità di questo micro-organismo su larga scala. Tuttavia ciò non toglie che questi risultati rappresentino “un passo importante nella possibilità di riutilizzare prodotti in poliuretano difficili da riciclare”, ha affermato Hermann Heipieper, ricercatore del Centro Helmholtz per la ricerca ambientale-Ufz di Lipsia Germania, tra i membri del team di ricerca. 

Un enzima batterico mutante per il riciclo della plastica

Sempre in tema di innovazioni a servizio della lotta all’inquinamento da plastica, un gruppo di ricercatori ha messo a punto un enzima batterico mutante capace di scomporre in blocchi le bottiglie di plastica per poterle riciclare nel giro di poche ore. La ricerca è stata pubblicata sulla rivista scientifica Nature

Industria della plastica e Covid-19

Rimanendo in tema di plastica, mentre un batterio la mangia la paura del Covid-19 rischia di farla tornare. E’ l’allarme di Greenpeace Usa che ha pubblicato sul suo sito un articolo in cui afferma: “l’industria della plastica sta usando opportunisticamente l’emergenza sanitaria in corso per far leva sulle paure delle persone in materia di igiene e per interferire con la legislazione che vieta o regola l’uso della plastica monouso, in particolare i sacchetti di plastica”. (Leggi il documento integrale)

La Plastics industry association, spiega Greenpeace, “ha inviato una lettera al Dipartimento della salute e dei servizi umani degli Stati Uniti esortandoli a “fare una dichiarazione pubblica sui benefici per la salute e la sicurezza visti nelle materie plastiche monouso“. In sostanza, spiega Greenpeace, si dice che la plastica monouso è più sicura rispetto ai sacchetti della spesa riutilizzabili.

Durante questo periodo di forte ansia e stress, la diffusione della disinformazione da parte di questi gruppi finanziati dal settore petrolchimico, come il Manhattan institute e il Competitive enterprise institute, non è solo opportunistica, ma irresponsabile e pericolosa”, sottolinea l’associazione ambientalista.

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