inquinamento atmosferico
Foto di Foto-Rabe da Pixabay

Sima, Società italiana di medicina ambientale, definisce lo stop alle auto a benzina e gasolio a partire dal 2035, “Una buona notizia per la salute di 500milioni di cittadini che vedono ogni anno sparire una città di 500mila abitanti nella sola Europa a causa dell’inquinamento atmosferico, senza suscitare lo stesso allarme della pandemia da Covid-19”. 

Dichiara Alessandro Miani, presidente dell’Associazione, assolutamente favorevole alla decisione presa dal Parlamento Europeo: “Solo in questo modo sarà possibile migliorare la qualità dell’aria delle nostre città, perché oggi l’81% degli europei respira un’aria che non è conforme agli standard di salubrità dei limiti fissati nel 2005 dalle Linee guida per la Qualità dell’aria dell’Oms, ulteriormente dimezzati nel recente aggiornamento presentato alla Commissione Europea lo scorso 20 settembre 2021, durante una plenaria allargata a tutti gli stakeholder, a cui ha preso parte anche Sima”.

Le stime dell’Agenzia UE per l’ambiente sull’inquinamento

L’Agenzia europea per l’ambiente stima che, ogni anno vadano perduti in Italia 593.700 anni di vita, a causa delle polveri sottili PM2.5. A questi si sommano altri 200.700 a causa degli ossidi di azoto, con un costo attribuito pari a circa 100mila euro ciascuno e di conseguenza, un valore complessivo superiore ai 79 miliardi di euro in termini di anni di vita persi.

“Dal momento che in Italia (stando ai dati dell’Informative inventory report dell’Ispra e il Registro emissioni Inemar), il settore trasporti rappresenta tra il 21% e il 45% di tutte le polveri sottili emesse, oltre a pesare per il 46-50%  delle emissioni di ossidi di azoto, con punte del 70% nella sola Milano, va da sé che il traffico veicolare nel suo complesso abbia un impatto, in termini di costi per anni di vita persi ogni anno nel nostro Paese, compreso tra i 24 ed i 34 miliardi di euro”, conclude Miani.

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