Investimenti in tecnologie sostenibiliLa Banca europea degli investimenti (Bei) ha pubblicato il rapporto Building a smart and green Europe in the Covid-19 era 2020/2021, in cui ha analizzato i flussi di investimento dell’Unione europea nelle tecnologie sostenibili. Indispensabili per rispettare gli obiettivi di mitigazione e di adattamento al cambiamento climatico di medio e lungo termine previsti dal Green deal.

Il volume degli investimenti sostenibili nell’Unione europea

Nel Vecchio continente il volume di investimenti per la mitigazione del cambiamento climatico è aumentato in modo graduale a partire dal 2019. L’Unione europea ha investito negli ultimi due anni oltre 170 miliardi di euro per la sostenibilità. Il fatto che l’UE oggi si trovi alle spalle della Cina deve essere contestualizzato. Se è vero che il dragone asiatico spende il 2,7% del proprio Prodotto interno lordo (Pil) in progetti legati al contrasto del cambiamento climatico mentre l’Europa appena l’1,3%, il Vecchio continente è però l’unico a livello globale ad avere tagliato le emissioni per ogni unità di Pil, riducendo l’inquinamento atmosferico del 24% rispetto i livelli del 1990.

Le imprese europee investono di più sulla sostenibilità di quelle statunitensi. Per quanto riguarda il digitale il rapporto rivela una maggiore inclinazione delle aziende europee a investire nel settore con lo scopo di ridurre le emissioni: il 32% contro il 28% di quelle statunitensi, che conservano in assoluto il proprio dominio per innovazione digitale.

Il caso dei brevetti in tecnologie sostenibili

Ad esempio, il numero di brevetti per le tecnologie sostenibili in Europa è raddoppiato rispetto agli Stati Uniti. L’UE ha registrato un +76% di brevetti che combinano innovazioni sostenibili e digitali. Quattro volte in più della Cina. A trainare la ricerca e sviluppo e i brevetti in tecnologie sostenibili sono gli stati dell’Europa nord occidentale, che detengono oltre il 90% di tutti i brevetti green messi a punto nell’Unione europea.

 

Grafico N°1 Sui Brevetti

Il picco di brevetti green è stato raggiunto nel 2012. Poi con la crisi economico-finanziaria del 2008 il numero dei brevetti in tecnologie sostenibili è rimasto più o meno stabile fino al 2017 in particolare nel settore energetico. All’origine, spiega il rapporto, la riduzione dei prezzi dei combustibili fossili. L’aumento del costo del petrolio e del gas generalmente incentiva gli investitori a volgere lo sguardo a fonti di energia alternative e a tecnologie sostenibili.

Gli investimenti europei sulla sostenibilità ancora non bastano

Il grande lavoro fatto finora dall’Unione europea però non basta. È il monito della Commissione europea, che denuncia un allarmante distanza tra gli obiettivi climatici e gli investimenti sostenibili. Complice anche la crisi innescata dal Coronavirus che rende più incerte le scelte di investimento. Secondo questo rapporto, le imprese europee potrebbero investire almeno il 25% in meno nel 2021.

Per riuscire a ridurre le emissioni di gas serra del 55% entro il 2030, è necessario aumentare gli investimenti, soprattutto, nel settore energetico. Nel complesso l’UE deve compiere il grande sforzo di investire nella sostenibilità il 2,8% del Pil ogni anno, mentre nel settore dei trasporti, l’Unione deve impiegare almeno il 3,7% del Pil ogni anno.

In Vestimenti Sostenibili Grafico N° 2

I progetti finanziati dalla Banca europea d’investimento

L’Unione europea occupa una posizione di primo piano sia nel campo della innovazione sostenibile sia nella trasformazione digitale, quest’ultima stimolata soprattutto dalla pandemia di Covid-19. Per volume di investimenti sostenibili oggi l’Unione europea è costretta a rincorrere la Cina, mentre anticipa gli Stati Uniti, che restano, almeno per ora, il fanalino di coda tra i paesi industrializzati.

In Burkina Faso investimenti sui panelli fotovoltaici e la prevenzione dalle inondazioni

La Banca europea di investimento conferma il finanziamento per complessivi 38,5 milioni di euro per due progetti che aiutino il Burkina Faso a potenziare il sistema energetico fotovoltaico. L’obiettivo è aumentare la potenza degli impianti già operativi dagli attuali 37 MW a 50 MW. Il progetto europeo aiuterà lo Stato africano ad aumentare la produzione di energia elettrica del 10% in più all’anno, riducendo così le importazioni. La Bei assieme alla Banca francese dello sviluppo, finanzia un tunnel di 5km per la evacuazione della popolazione in caso di inondazioni nella Capitale.

Progetti finanziati in Croazia

Grazie a un memorandum of understanding, la Croazia riceve finanziamenti cospicui, circa 9 miliardi di euro, per lo sviluppo delle infrastrutture necessarie alla produzione e alla fornitura di energia rinnovabile. Per l’efficienza energetica delle abitazioni, il rafforzamento della mobilità sostenibile e il potenziamento dell’economia circolare su scala nazionale, sostenendo le piccole e medie imprese.

“S’Green+”, l’iniziativa con la Banca dei territori francese

Il progetto S’Green+ avviato grazie al supporto della Commissione europea e della Banca europea degli investimenti assieme all’Istituto di credito francese, servirà ad incrementare il volume dei capitali per la mitigazione del cambiamento climatico e la tutela della biodiversità nelle aree urbane di piccola e media estensione. Il progetto coinvolge oltre 25 municipalità francesi.

Portafogli di investimento differenziati per tanti altri progetti sostenibili

Un’alleanza con la European local energy assistance (Elena) per sviluppare piani sostenibili nella mobilità e nell’energia sostenibile per complessivi 35 milioni di euro. Elena è già impegnata nell’attirare il maggior numero possibile di investimenti privati. Per la riqualificazione e l’ammodernamento degli edifici e delle infrastrutture nell’ottica del risparmio energetico. La Banca europea d’investimento, infine, ha concluso un accordo con la Banca dello sviluppo in Asia per la difesa degli oceani. Aiutando così la regione a rispettare gli impegni assunti con l’Accordo di Parigi nel 2015.

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