inquinamento da plastica WWF

Gli Stati membri delle Nazioni Unite all’Assemblea delle Nazioni Unite per l’ambiente (Unea-5.2) di ieri 2 marzo hanno raggiunto una decisione storica all’unanimità: quella di produrre un Trattato giuridicamente vincolante per eliminare l’inquinamento da plastica.

Il Trattato che sarà realizzato in seguito alla risoluzione adottata dalle Nazioni Unite prevede obblighi e regole a livello globale per le nazioni, le aziende e la società nel suo complesso.
Il Wwf si ritiene soddisfatto della decisone e invita i governi ad agire per l’eliminazione dell’inquinamento da plastica recependo il Trattato entro il 2024. Piena disponibilità da parte dell’Associazione a supportare nei prossimi due anni il lavoro del Comitato intergovernativo di negoziazione dell’Unea che avrà il compito di finalizzare i dettagli dello storico Trattato.

Secondo il Wwf, i leader mondiali dovranno essere maggiormente determinati nell’attuare il Trattato in questione che permetterà una reale transizione verso l’economia circolare, ma a patto che standard e obiettivi siano chiari, così che tutti possano rispettare regole comuni.

Le richieste del Wwf ai leader mondiali

Sono oltre due milioni e duecento mila le persone che hanno firmato la petizione del Wwf finalizzata a chiedere un Trattato globale legalmente vincolante, inoltre 120 aziende nel mondo e più di mille organizzazioni della società civile ne hanno sostenuto le richieste.

Dunque il Wwf, alla luce di questo sostegno e della decisione presa ieri alle Nazioni Unite, chiede ai leader mondiali che entro il 2024 il Trattato:

  • diventi giuridicamente vincolante con norme e regolamenti comuni in grado di ampliare le soluzioni di economia circolare in tutto il mondo;
  • incorpori normative globali per l’intero ciclo di vita delle materie plastiche, compresi divieti globali su prodotti e azioni dannosi, standard di progettazione dei prodotti e misure che riducano la produzione e il consumo di plastica vergine;
  • riconosca il ruolo critico del settore informale dei rifiuti nel guidare un’economia circolare e consenta la partecipazione di questo settore ai negoziati.

L’appello al governo italiano

Alcune richieste del Wwf sono rivolte anche al governo italiano, a cui si chiede di correggere le disposizioni introdotte nella normativa di recepimento della direttiva comunitaria Sup sulla plastica monouso, assecondando le richieste della Commissione Europea volte a rafforzare le misure che scoraggiano il monouso e sostengono imballaggi riutilizzabili.

Viene riconosciuto all’Italia di aver assunto un ruolo concreto nel contrastare l’inquinamento da plastica, attraverso: il divieto di utilizzare shopper di plastica per la spesa dal primo gennaio 2011, sacchetti di plastica per gli alimenti e, dal primo gennaio 2019, bastoncini di plastica e ovatta per usi igienici. Inoltre, dal primo gennaio 2020 in vigore il divieto di utilizzare microplastiche nella cosmesi da risciacquo.
Dunque, seppur l’impegno da parte del nostro Paese sia indubbio, non sono certamente viste positivamente dal Wwf le deroghe contenute nella normativa di recepimento della direttiva Sup sulla plastica monouso (D.Lgs. n. 196/2021), nella Manovra 2022 che ha visto rimandata ancora di un anno la decorrenza della plastic tax (introdotta con la legge di bilancio 2020).

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