Erosione costiera, entro il 2100 le più belle spiagge d’Italia potrebbero sparire

Entro il 2100 alcune delle più note spiagge d’Italia potrebbe sparire a causa dell’erosione costiera. Tra queste, le bellissime coste di San Teodoro e di Sant’Antioco in Sardegna, di Porto Tolle e Ariano nel Polesine in Veneto, di Belcastro in Calabria e Butera in Sicilia. I risultati della ricerca condotta dallo European data journalism network, e diffusa da stopglobalwarming.eu, fanno riflettere: nei prossimi 80 anni a causa dei cambiamenti climatici l’Italia potrebbe perdere 1.030,5 km di spiagge, il 29,73% del totale. 

L’erosione costiera, gli effetti sulle spiagge d’Italia e del mondo

Questo fenomeno potrebbe distruggere le spiagge di 109 municipalità su 584, rivela la ricerca, se non ci fossero fisiche capaci di contrastare l’azione erosiva del mare. Triste primato per il litorale adriatico e, in particolare, per l’Emilia Romagna dove sono a rischio sette spiagge su 13: solo a Rimini ognuna potrebbero arretrare di 40 metri. C’è poi l’Abruzzo, con due spiagge su quattro perse, e il Friuli Venezia Giulia, con cinque su 12.

L’erosione costiera non toccherà solo le spiagge d’Italia, ma quelle di tutto il mondo: lo scenario peggiore riguarda l’Australia, con 14.849 km persi, e il Canada, con 14.425 km. Ci sono poi Cile (6659 km) e Messico (5488 km), la Cina (5440 km), gli Stati Uniti (5530 km), la Russia (4762 km) e l’Argentina (3739 km).

Metodologia e campione

L’analisi fornisce uno scenario pessimistico e non tiene in considerazione il grado di urbanizzazione della costa. Oltre all’innalzamento del livello del mare, per effetto dello scioglimento dei ghiacciai, tiene conto dell’intensificazione delle tempeste e degli sbarramenti eretti dall’uomo lungo i litorali, come edifici, strade e dighe, che hanno impedito l’apporto di materiali di reintegro delle spiagge sabbiose.

Le previsioni dello European data journalism network sono diverse a seconda degli scenari climatici, ossia del livello alto e basso di emissioni di gas a effetto serra. In estrema sintesi, maggiore sarà la quantità di gas serra emessi dalle economie globali, da qui al 2100 o al 2050, maggiore sarà l’innalzamento dei mari e la conseguente erosione costiera.

Per comprendere meglio questi dati, Eumans, il movimento paneuropeo di iniziativa popolare fondato dal tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni, Marco Cappato, ha raggruppato le spiagge in tre categorie (di seguito la tabella):

• erosione tra zero e livello critico (fino a 100 metri di erosione);
• spiaggia molto probabilmente persa (oltre i 100 metri di erosione);
• espansione costiera (sopra i 0 metri).