Carbon tax, quali limiti e soluzioni per migliorarne gli effetti

Perchè ripensare una carbon tax alla frontiera può presentare molti scogli da superare?  Si rischia di incentivare “gli assemblaggi finali nei paesi riconosciuti dall’UE a basse emissioni “ spiega a Canale energia Agime Gerbeti presidente comitato scientifico di Aiee, senza davvero risolvere il problema del contenimento delle emissioni. Altro tema è se si abbassassero i costi di produzione per compensare la Carbon Tax, rimarca la Gerbeti, riprendendo anche il suo intervento nel corso dell’evento “Carbon border adjustment mechanism: tassare il contenuto di carbonio e non le imprese”, in occasione vorrebbe dire agire su costi del lavoro e su costi energetici, quindi usando fonti economiche ma inquinanti come il carbone.

La soluzione più efficace quindi è contabilizzare in modo completo le emissioni dei prodotti ovunque essi siano prodotti  e assemblati. Nel video la spiegazione completa con alcuni esempi e anche come l’Europa può fare la differenza. “Serve un vantaggio per rendere attrattiva la transizione energetica ad altri paesi” L’Europa ha diminuito le emissioni, ma gli altri paesi le hanno raddoppiate. “Non basta un atteggiamento leading by esample.”Serve una mossa climatica che incentivi le aziende a limitare l’uso di materie inquinanti, esattamente come è stato in passato con le materie tossiche, ad esempio nei giocattoli”.

 

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Giornalista, video maker, sviluppo format su più mezzi (se in contemporanea meglio). Si occupa di energia dal 2009, mantenendo sempre vivi i suoi interessi che navigano tra cinema, fotografia, marketing, viaggi e... buona cucina. Direttore di Canale Energia; e7, il settimanale di QE ed è il direttore editoriale del Gruppo Italia Energia dal 2014.