Medio Oriente, India e nel Mare del Nord, le aziende dell’energia italiane all’estero

Saipem, Eni, Mubadala, Maire Tecnimont e Adani Enterprises

aziende italiane all'estero greenLe nostre aziende questa settimana ci portano in Medio Oriente, India e nel Mare del Nord.

Saipem conclude il contratto con Qatargas relativo alla proposta del 22 febbraio scorso

Saipem ha firmato con Qatargas la Letter of Award per il contratto, del valore di oltre 1 miliardo di dollari, relativo al North Field Production Sustainability Pipelines Project, situato al largo della costa nord-orientale della penisola del Qatar. L’accordo fa riferimento alla Letter of Intent sottoscritta alla fine dello scorso febbraio (cfr. rubrica 26 febbraio 2021). Il nuovo contratto (pacchetto Epcl) prevede l’ingegneria, l’approvvigionamento, la costruzione e l’installazione (Epci) di condotte di esportazione offshore e relative opere di collegamento a terra e fa parte dello sviluppo del sito produttivo di North Field, che include anche l’Epci degli impianti offshore (pacchetto Epco) precedentemente assegnato a Saipem nel mese di febbraio. L’oggetto del pacchetto Epcl comprende tre condotte di esportazione che collegano le rispettive piattaforme offshore agli impianti Qatargas North e South nella città industriale di Ras Laffan per una lunghezza totale di quasi 300 km, nonché le relative opere di collegamento a terra e le attività brownfield su strutture onshore e offshore esistenti. Le operazioni di posa delle condotte saranno eseguite dalle navi DE HE e Saipem Endeavour. Saipem rafforzerà l’esecuzione del progetto complessivo, che comprende entrambi i pacchetti Epco ed Epcl, combinando i relativi programmi di lavoro e il project management e avviando immediatamente le attività. Stefano Porcari, chief operating officer della Divisione E&C Offshore di Saipem, ha spiegato: “Questo nuovo contratto assegnatoci da un cliente chiave come Qatargas rafforza una relazione consolidata e rappresenta un’ulteriore prova di fiducia nella capacità di Saipem di realizzare progetti complessi nonché una conferma del successo della nostra strategia di posizionamento in Qatar. Siamo molto orgogliosi di incrementare il nostro contributo in un progetto così strategico per il Paese”. Il progetto sarà concluso entro la metà del 2024.

Maire Tecnimont e Adani Enterprises collaborano per sviluppare l’idrogeno verde in India

Il 22 marzo scorso Maire Tecnimont spa ha reso noto il Protocollo d’Intesa sottoscritto tra le sue partecipate NextChemStamicarbon e Met Development (Met Dev) e l’indiana Adani Enterprises Ltd (Ael), destinato a implementare progetti industriali che integreranno le tecnologie di NextChem e Stamicarbon nonché le competenze e l’expertise di project development di Met Dev per industrializzare la chimica verde e l’economia circolare in India. I progetti saranno destinati a realizzare prodotti chimici, ammoniaca e idrogeno da fonti rinnovabili. Ael è quotata alla National Stock Exchange of India e fa parte del gruppo Adani, il più grande attore indiano attivo nell’energia e nelle infrastrutture, con 14 GW di asset per la produzione di energia rinnovabile tra impianti operativi, in costruzione e contratti aggiudicati. Ael è fortemente impegnata nella promozione della transizione attraverso la sua capacità produttiva di pannelli solari pari a 3,2 GW, contando la produzione esistente e quella pianificata, affiancata all’attività di sviluppo di tecnologie tese a ridurre l’impatto ambientale. Il contratto prevede, per Ael e le controllate del gruppo Maire Tecnimont, la condivisione di opportunità integrate dirette a implementare le fonti rinnovabili utilizzando le tecnologie di NextChem e Stamicarbon per la produzione di prodotti chimici, ammoniaca e idrogeno verde per la catena del valore dell’industria chimica. Maire Tecnimont, sfruttando sulla sua diffusa e storica presenza in India (caratterizzata da oltre 2200 ingegneri e circa 3000 professionisti Electrical & Instrumentation a Mumbai), il proprio portafoglio tecnologico e le forti competenze di sviluppatore end-to-end di progetti complessi su larga scala, garantirà le soluzioni tecnologiche e il miglior know-how per lo sviluppo e l’esecuzione dei progetti. Pierroberto Folgiero, amministratore delegato del gruppo Maire Tecnimont e di NextChem, spiega: “L’India, la nostra seconda casa, svolge un ruolo sempre più strategico nella roadmap della green acceleration che il gruppo Maire Tecnimont sta implementando. Mentre il Paese rafforza i propri investimenti al fine di garantire lo sviluppo sostenibile e raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione, oggi siamo onorati – anche a seguito del nostro precedente accordo per lo sviluppo dell’economia circolare in India – di compiere un altro passo fondamentale nell’ambito della green economy, collaborando con un player importante ed innovativo come Ael. Crediamo che la chimica verde sia la chimica del futuro, e abbiamo tutte le competenze per esserne gli abilitatori tecnologici a livello internazionale, anche grazie alle sinergie tra le società del nostro Gruppo”.

Jayant Parimal, chairman advisor del gruppo Adani, ha commentato: “Il gruppo Adani è tra i pionieri della transizione energetica in India, e l’idrogeno verde è un’estensione naturale del nostro portafoglio di iniziative nelle energie rinnovabili, tra i più importanti a livello globale. L’espansione dell’economia dell’idrogeno verde richiederà molteplici filoni di sviluppo, tra cui l’ammoniaca verde e altri prodotti chimici verdi. Presentano vantaggi significativi non solo dal punto di vista ambientale ma anche in termini di resilienza della supply chain in India. Ael è lieta di collaborare con Maire Tecnimont per esplorare queste opportunità. Questa partnership unisce la rilevante expertise tecnica e di project management di Maire Tecnimont nel campo dell’ammoniaca e della chimica verde con la nostra capacità di esecuzione su scala mondiale nel settore delle energie rinnovabili. Stiamo entrando in una nuova fase in cui le sinergie a livello globale rivestiranno un ruolo cruciale per sfruttare in modo efficace l’energia rinnovabile, al fine di alimentare le future esigenze energetiche e industriali”.

Snam e Mubadala condividono lo sviluppo dell’idrogeno negli Emirati Arabi

Snam, uno dei principali operatori di infrastrutture energetiche al mondo, e Mubadala Investment Company (Mubadala) hanno firmato oggi un Memorandum of Understanding (MoU) per realizzare attività di valutazione, tra cui studi tecnici e di fattibilità economica, destinati a futuri progetti e soluzioni per implementare lo sviluppo dell’idrogeno negli Emirati Arabi Uniti e nel resto del pianeta. L’accordo rafforza la fiducia di Snam e Mubadala nel futuro tecnologico dell’idrogeno e nel suo ruolo per la transizione energetica.

Snam è stata la prima società in Europa a sperimentare l’immissione di idrogeno misto a gas naturale nella propria rete del gas ed è impegnata a rendere la propria infrastruttura pronta a trasportare quantitativi crescenti di idrogeno; inoltre l’azienda ha iniziato, con una divisione dedicata, la ricerca di nuove tecnologie e lo sviluppo di progetti, insieme ad altri partner, per la diffusione dell’idrogeno in vari settori industriali, dal trasporto ferroviario alla siderurgia. Dal canto suo Mubadala Investment Company, partecipando l’Investor Group dell’Hydrogen Council, ha rafforzato il suo impegno in questo settore in crescita attraverso la creazione dell’Abu Dhabi Hydrogen Alliance, insieme ad Adnoc e Adq, puntando a creare una vera economia dell’idrogeno verde negli Emirati. Le parole di Marco Alverà, amministratore delegato di Snam, spiegano la genesi del contratto: “Questo accordo testimonia l’impegno di Snam ad accelerare la transizione energetica e in particolare lo sviluppo dei gas rinnovabili su scala globale, facendo leva sulle nostre competenze e tecnologie per accrescere la competitività di queste soluzioni chiave per la sfida al cambiamento climatico. Nel contempo, Snam rafforza ulteriormente la propria presenza nelle aree degli Emirati Arabi Uniti e del Golfo, entrambe strategiche per il loro ruolo cruciale nella transizione energetica. Lavoreremo insieme a Mubadala, mettendo a fattor comune le rispettive competenze e capacità di investimento, per identificare progetti di mutuo interesse negli Emirati e contribuire allo sviluppo di una economia a idrogeno”. Musabbeh Al Kaabi, amministratore delegato di Mubadala, conferma: “In qualità di investitore responsabile e operatore attivo nella transizione energetica a livello globale, Mubadala è da tempo azienda pioniera e sostenitrice di un mix energetico più bilanciato, che si sostanzia in investimenti in un portfolio di società che, negli Emirati Arabi Uniti e all’estero, contribuiscono a soluzioni energetiche più pulite, economiche e resilienti. La firma di questo accordo con Snam rappresenta prova ulteriore dei nostri sforzi congiunti per sviluppare un’economia alimentata a idrogeno negli Emirati, nonché del nostro impegno a sostenere il ruolo che l’idrogeno può avere nel far fronte alla domanda energetica mondiale”.

Eni comunica la scoperta di olio combustibile nel Mare del Nord grazie alla partecipata Vår Energy

Il 24 marzo scorso Eni ha diffuso la notizia riguardante la scoperta a olio nella licenza PL 090/090I, situata nella porzione settentrionale del Mare del Nord, avvenuta mediante Vår Energy, partecipata da Eni per il 69,85% e il rimanente 31,15 da Hitec Vision. Il pozzo esplorativo si trova a circa 7,5 km a sud ovest dalla più vicina template di produzione del campo di Fram e 12 Km a nord della piattaforma Troll C a una profondità d’acqua di 349 m. Il pozzo è stato perforato sino a una profondità di 2.282 m all’ interno delle formazioni giurassiche e ha incontrato mineralizzazione a olio leggero in 2 intervalli della formazione Sognefjord con ottime proprietà petrofisiche. La colonna mineralizzata a olio nei due corpi è di 30 m di spessore nel corpo superiore e 50 m nel corpo inferiore per un totale di 80 m complessivi. Sul pozzo è stata condotta una intensa campagna di acquisizione dati compreso il campionamento dei fluidi. Il prospetto esplorativo dove è avvenuta la scoperta è quello denominato Blasto Main. Questa ulteriore scoperta conferma il successo della strategia esplorativa Infrastructure Led che Vår Energy persegue nel Mare del Nord finalizzata a mettere sul mercato le riserve supplementari presenti nell’area di Fram. Gli studi preliminari indicano un volume di idrocarburi in loco tra i 150 e i 240 milioni di barili. La scoperta di Blasto sarà sviluppata insieme alla vicina di Echino Sud (anch’essa localizzata nel PL090) con un collegamento alle infrastrutture più vicine. Nel corso del 2021 è pianificata ulteriore attività esplorativa nella licenza.

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Pubblicista dal 2007, scrive per il Gruppo Italia Energia.