Conte ha chiesto fiducia puntando anche su energia e ambiente

Alle Camere la proposta di Piano nazionale di ripresa e resilienza e il dibattito sui rifiuti nucleari

giuseppe conte

Questo Governo intende perseguire un progetto politico ben preciso, che mira a modernizzare il Paese, migliorando le sue infrastrutture materiali e immateriali, compiendo la transizione energetica e digitale, potenziando l’inclusione sociale, il tutto nel segno dello sviluppo sostenibile”.

L’energia e l’ambiente sono stati tra i temi trattati da Giuseppe Conte nei discorsi tenuti lunedì 18 gennaio alla Camera e martedì 19 al Senato per chiedere una nuova fiducia. Tra le cose fatte il premier ha citato il pacchetto Transizione 4.0 e il superbonus al 110% ma soprattutto è stato dato un messaggio chiaro su cosa si vuole continuare a fare: “Accelerare il processo di decarbonizzazione della produzione di energia elettrica, favorire gli incentivi all’ampia adozione di pratiche ecocompatibili da parte dell’industria, promuovere il rinnovo del parco rotabile pubblico, dei mezzi di trasporto privati e commerciali, potenziare gli interventi di tutela della rete idrica e di messa in sicurezza del territorio, il miglior coordinamento degli interventi di rigenerazione urbana, gli incentivi allo sviluppo dei modelli di agricoltura e pesca sostenibili, introdurre appropriate condizionalità ambientali nella ripartizione dei fondi agli enti locali”.

Oltre alle questioni relative a maggioranza e Governo, da segnalare l’arrivo in Parlamento della proposta di Piano nazionale di ripresa e resilienza (Doc. XXVII, n. 18), assegnato alla V commissione della Camera e per il Senato alle commissioni riunite Bilancio e Politiche UE.

Camera

Di interesse a Palazzo Montecitorio anche le risposte date in aula mercoledì a due interrogazioni sulla realizzazione da parte di Energas di un deposito costiero di Gpl nel comune di Manfredonia, in provincia di Foggia (n. 3-02034), e sulla collocazione del deposito nazionale di rifiuti nucleari (n. 3-02028). Rispondendo a quest’ultimo atto il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, ha ricordato che oggi “abbiamo poco più di venti siti di tipo provvisorio, distribuiti su tutto il territorio nazionale, dove affluiscono questi rifiuti”.

Sempre alla Camera, infine, Nicola Acunzo del M5S ha presentato una proposta di legge per l’istituzione di una “commissione parlamentare di inchiesta sugli impianti di stoccaggio, trattamento e smaltimento dei rifiuti solidi urbani e sul loro impatto sulla salute delle popolazioni e sull’ambiente” (atto n. 2758, assegnato alla commissione Ambiente).

Per quanto riguarda le commissioni, mercoledì la Esteri ha svolto l’audizione di Carlo Tamburi, direttore Italia di Enel, nell’ambito dell’indagine conoscitiva sull’azione internazionale dell’Italia per l’attuazione dell’agenda 2030.

La stessa commissione, giovedì, ha avviato l’esame dell’atto 2842 di “ratifica ed esecuzione dello statuto dello East Mediterranean gas forum (Emgf), fatto al Cairo il 22 settembre 2020”. Per l’occasione il sottosegretario alla Farnesina Manlio Di Stefano ha sottolineato la necessità di “completare il più celermente possibile l’iter di ratifica del provvedimento, alla luce dello sforzo fatto dal Governo per consentire all’Italia di essere il primo paese europeo a entrare negli organi di governance dell’Emgf, che è destinato a diventare il maggior foro di discussione sui temi dell’energia e della rete di pipelines nel Mediterraneo. Tenendo conto che è imminente la ratifica da parte di Grecia e Cipro, occorre assicurare che il nostro Paese sia nelle condizioni di avere voce in capitolo quando altri stati entreranno a far parte del Forum, nell’interesse e a tutela delle scelte geostrategiche dell’Italia”.

Senato

Trasmesso a Palazzo Madama dal Governo lo schema di Dpcm recante “regolamento in materia di notifiche degli incidenti aventi impatto su reti, sistemi informativi e servizi informatici di cui all’articolo 1, comma 2, lettera b) del decreto-legge 21 settembre 2019, n. 105, convertito, con modificazioni, dalla legge 18 novembre 2019, n. 133, e di misure volte a garantire elevati livelli di sicurezza”.

Da segnalare, inoltre, due interrogazioni presentate a Palazzo Madama sulla possibilità di recuperare energia dallo smaltimento di rifiuti prodotti dallo smantellamento delle auto (primo firmatario dell’atto Zuliani, Lega) e sulla cessione a tre gestori idrici, da parte di Acquevenete, del Savec – complesso infrastrutturale denominato sistema degli acquedotti del Veneto centrale (primo firmatario De Poli, FI).

Per quanto riguarda le commissioni, l’ufficio di presidenza della Industria è andata avanti con l’affare assegnato n. 397 sulla “razionalizzazione, trasparenza e struttura di costo del mercato elettrico ed effetti in bolletta in capo agli utenti” svolgendo martedì l’audizione di Legambiente, Greenpeace, Wwf e Federconsumatori, mercoledì quella di Italia solare e giovedì quella di Federazione Anie. Nella memoria depositata Italia solare sottolinea come ci siano “molteplici opzioni per garantire l’adeguatezza di un sistema elettrico. Più attori sono messi in condizione di fornire contratti di capacità meno gli utenti pagheranno”.

Sempre alla X commissione del Senato è stato assegnato il Ddl Lomuti(M5s) recante “delega al Governo per la revisione della gestione degli oneri generali del sistema elettrico di cui all’articolo 3, comma 11, del decreto legislativo 16 marzo 1999, n. 79” (atto n. 1794).

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Nato ad Avellino, giornalista professionista, laurea in comunicazione di massa e master in giornalismo conseguito all’Università di Torino. È direttore della rivista CH4 edita da Gruppo Italia Energia. In precedenza ha lavorato nel settore delle relazioni istituzionali e ufficio stampa, oltre ad aver collaborato con diversi media nazionali e locali sia nel campo dell’energia sia della politica. È vincitore di numerosi premi giornalistici nazionali e internazionali.