Il successo di Leap4SME per rendere le PMI efficienti

"Abbiamo deciso di impiantare ciò che abbiamo prodotto all'interno delle attività ordinarie di ciascuna delle Agenzie Nazionali. Questo forse è uno dei risultati più importanti che abbiamo raggiunto" Enrico Biele coordinatore del progetto europeo per Enea ai microfoni di Canale Energia

Strumenti finanziari, personalizzazione, quadro normativo certo, monitoraggio dell’andamento e aumento della conoscenza. Queste le raccomandazioni conclusive emerse dall’Osservatorio realizzato nel corso del progetto europeo Leap4Sme per favorire la crescita dell’efficienza energetica nelle Pmi europee. Elementi che hanno visto con sorpresa emergere un quadro con diverse priorità, ma nel complesso omogeneo tra i nove paesi coinvolti (Italia, Portogallo, Slovacchia, Austria, Grecia, Croazia, Malta, Polonia, Inghilterra).

Il progetto nasce con l’idea di “implementare soluzioni ancora prima della fine delle attività stesse, invece che proporle”, come spiega i microfoni di Canale Energia il coordinatore Enrico Biele programme manager di Enea. “Il focus principale sono gli audit energetici e le politiche energetiche nelle Pmi. Tutti i nove paesi coinvolti hanno utilizzato le risultanze all’interno di politiche di efficientamento energetico nazionale. Ad esempio in Italia l’Enea ha combinato le attività di supporto per il ministero alle Pmi previste all’interno dell’articolo 8, con quelli che sono gli osservatori nazionali di Leap4SME portando benefici a entrambi i programmi”.

I limiti all’efficienza energetica nelle Pmi in Europa

Le barriere all’efficienza energetica nelle Pmi sono simili da vent’anni a questa parte. “Quello che abbiamo fatto è stato comprendere se tali barriere fossero rimaste invariate e ne abbiamo avuto la conferma” spiega Biele. “Gli osservatori nazionali ci hanno permesso di interagire con le realtà associative e diversi stakeholder per comprendere in maniera dettagliata quali sono i meccanismi che impediscono di agire”. Si tratta di un lavoro che ha interessato circa 750 rappresentanti tra aziende imprese enti e associazioni.

Diverse le linee comuni emerse. Tra cui le peculiarità geografiche. Ad esempio i paesi più grandi è emerso che hanno una maggiore difficoltà a raggiungere direttamente le Pmi per informarle e supportarle.

Energy audit primo step per ottenere i finanziamenti necessari

Le Pmi quindi hanno necessità in primis di conoscere i loro consumi e analizzarli in modo oggettivo. Per supportarle ad approcciare questo processo dal progetto Leap4SME è stata prodotta una guida all’energy audit disponibile on line.

In tutto questo serve un grande lavoro di diffusione di informazione che sia il più capillare possibile, affinché si arrivi a coinvolgere quante più piccole e micro-imprese possibile. In questo modo diventa possibile trasformare l’ossatura europea delle imprese in un sistema il più efficiente e competitivo possibile. D’altronde come ha ribadito nel corso dei lavori che si sono svolti a Bruxelles la mattina del 4 luglio la direttrice del DG Energy Claudia Canevari una maggiore diffusione delle diagnosi energetiche è un obiettivo per migliorare l’efficienza energetica in UE.

“A livello di grandi imprese le diagnosi eneregetiche hanno funzionato, posto che c’era una forma di obbligatorietà. Mentre nelle piccole medie aziende le diagnosi non sono lo strumento principale per implementare misure di efficientamento energetico” Strumenti che nelle realtà molto piccole potrebbe anche non essere necessari. “Ad esempio i colleghi di Enea” sottolinea Biele, “nell’Unità di efficienza energetica hanno sviluppato un tool dedicato alle Pmi per realizzare un primo assessment. Da qui si può partire per fare eventuali nuove considerazioni”.

Attenzione ai risultati anche da paesi esterni al Consorzio

Un successo complessivo, se consideriamo che anche dei paesi che non hanno partecipato al progetto europeo hanno chiesto di utilizzare le linee guida e le evidenze emerse emerse. “La competente Autorità che gestisce gli energivori dell’Estonia ci ha chiesto supporto. Cosa che abbiamo fatto anche per ulteriori enti esterni che non erano parte del consorzio del progetto. Ciascun partner ha provveduto a effettuare analoghe misure di supporto all’interno del proprio Paese”.

Il futuro di Leap4SME

“Proseguiremo le attività all’interno di un progetto che ha una portata più amplia rispetto alle Pmi” rassicura il coordinatore del progetto. “Guarderemo all’implementazione della nuova Direttiva per l’Efficienza energetica che dovrebbe essere ormai pubblicata nei prossimi mesi”.

I lavori di Leap4SME come tale non vedranno un proseguimento in un vero e proprio progetto difatti “Abbiamo deciso di impiantare ciò che abbiamo prodotto all’interno delle attività ordinarie di ciascuna delle Agenzie Nazionali, così siamo certi che i lavori proseguiranno. Questo forse è uno dei risultati più importanti che abbiamo raggiunto” conclude Biele.

L’Osservatorio ha realizzato un’indagine tra i suoi partecipanti e valutato 21 policy e programmi dei 9 paesi partner e sulla base di questi elementi sono state realizzate delle linee guida customizzate per singolo paese.

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Giornalista, video maker, sviluppo format su più mezzi (se in contemporanea meglio). Si occupa di energia dal 2009, mantenendo sempre vivi i suoi interessi che navigano tra cinema, fotografia, marketing, viaggi e... buona cucina. Direttore di Canale Energia; e7, il settimanale di QE ed è il direttore editoriale del Gruppo Italia Energia dal 2014.