Stop alla plastica monouso, le ultime iniziative dal mondo della ricerca e dell’università italiana

Parte oggi la campagna di sensibilizzazione #Stopsingleuseplastic e l'adesione dell'Italia al progetto Ue Indicit che analizza l'alimentazione delle tartarughe

Ad ottobre 2018 il ministero dell’Ambiente ha bandito l’uso della plastica monouso tra le sue mura con l’augurio che il suo gesto diventasse il “virus dei buoni comportamenti”.

Ad essere “contagiati” l’associazione ambientalista Marevivo onlus, il Consorzio Nazionale Interuniversitario per le Scienze del Mare-Conisma e la Conferenza dei Rettori delle Università Italiane-Crui che oggi a Roma, insieme al dicastero dell’Ambiente, hanno sottoscritto il protocollo d’intesa per l’avvio della campagna di sensibilizzazione #StopSingleUsePlastic rivolta a tutti gli Atenei italiani. “Con una sola grande campagna di sensibilizzazione portiamo all’attenzione degli studenti e del mondo universitario tre temi importanti su cui il Ministero dell’Ambiente sta lavorando dall’insediamento di questo Governo: la riduzione della plastica monouso, la salvaguardia del mare e l’educazione ambientale”, ha commentato in una nota stampa il sottosegretario di Stato all’Ambiente Salvatore Micillo cui spetta la delega della tutela del mare e dell’educazione ambientale.

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La firma del protocollo d’intesa. Nella foto l’on. Salvatore Micillo, la presidente di Marevivo Rosalba Giugni, il magnifico rettore dell’università Politecnica delle Marche Sauro Longhi in rappresentanza della CRUI e il Presidente del Conisma Antonio Mazzola.

“Un ulteriore passo in avanti per l’ambiente”, ha evidenziato Micillo, in linea con la Strategia europea sulla plastica e con “i risultati raggiunti in questi mesi dal Ministro dell’Ambiente Sergio Costa, dalla sfida #PlasticFree, realizzata a costo zero al Ministero dell’Ambiente e poi raccolta con successo da numerose amministrazioni pubbliche da nord a sud del Paese”. Senza dimenticare il divieto già in vigore dei cotton-fioc non biodegradabili e all’uso di microplastiche nei cosmetici, effettivo dal prossimo anno. Infine, il “disegno di legge Salvamare, finalizzato a promuovere il recupero dei rifiuti in mare, e infine al Protocollo d’Intesa col MIUR per diffondere l’educazione ambientale nelle scuole”, ha concluso in nota il sottosegretario.

“Oggi si aggiunge un altro anello alla catena del percorso ‘Mare Mostro un mare di plastica’, campagna partita nel 2016 (…) e che adesso è impegnata ad accelerare il cammino della legge Salvamare di cui è stata ispiratrice – ha dichiarato la presidente di Marevivo Rosalba Giugni in una nota diffusa da Fondazione UniVerde – La campagna ‘Mare Mostro’ ha coinvolto i palazzi della politica, i ministeri, le regioni, i comuni, le isole minori, le scuole e adesso approda nel tempio della ricerca e della scienza, le nostre meravigliose università”.

La plastica è destinata ad essere un problema planetario se non sarà affrontato con decisione: “Dopo il Ministero dell’Ambiente, è significativo che anche il mondo delle Università italiane abbia deciso di impegnarsi per eliminare progressivamente le plastiche monouso”, ha commentato il presidente di Fondazione UniVerde Alfonso Pecoraro Scanio.

“Le università oggi hanno il compito di educare e sensibilizzare i più giovani su questo tema, poiché avranno loro, domani, la responsabilità di “governare” e scegliere per il futuro di tutti”, ha commentato il magnifico rettore Sauro Longhi.

“Si deve ancora fare molto per valutare gli effetti biologici delle microplastiche in mare, ma è evidente che le Università hanno un ruolo fondamentale anche nelle attività di immagine, formazione, di supporto alla politica e di sensibilizzazione dell’opinione pubblica su questa importante problematica”, ha rimarcato Antonio Mazzola, presidente del CoNISMa.

Cosa prevede l’accordo

Come si legge nella nota stampa diffusa da Marevivo, prevista l’installazione di dispenser di acqua (senza bicchieri di plastica) nelle aree pubbliche, all’interno dei Dipartimenti e degli Uffici Centrali e la relativa distribuzione di borracce personalizzate; l’installazione di macchine del caffè con bicchieri di carta e con l’opzione “senza erogazione del bicchiere”, incentivando l’utilizzo di tazze personali. Inoltre saranno previsti criteri di premialità sulle future gare di appalto dei servizi di ristorazione universitaria per chi abbandona l’utilizzo di plastica monouso (posate, piatti, bicchieri), diminuendo così la produzione di rifiuti plastici negli Atenei.

Lo studio sulle tartarughe marine

Oggi è stata anche annunciata l’adesione dell’Italia al progetto europeo Indicit- Implementation of the indicators of marine litter on sea turtles and biota in regional sea conventions and marine Strategy framework directive areas a fianco di Francia, Grecia, Portogallo, Spagna, Tunisia e Turchia. Il ministero dell’Ambiente partecipa al coordinamento dell’iniziativa nel quale sono coinvolti come soggetti attuatori l’Ispra e lo IAMC CNR – Istituto per l’Ambiente Marino Costiero del Consiglio Nazionale delle Ricerche.

L’obiettivo è quello di individuare una metodologia che renda operativo l’indicatore sulla quantità dei rifiuti marini ingeriti dalla tartaruga marina Caretta caretta. L’esemplare dall’ampia distribuzione geografica e presente dunque in habitat differenti ha la caratteristica di ingerire i rifiuti marini, inclusi quelli in plastica.

Difatti il 60% delle tartarughe spiaggiate o frutto di cattura accidentale da parte dei pescatori analizzate in un anno per il progetto annuale “Marine litter impact on sea turtles”, il cui documentario è online da oggi, presentava plastica nell’apparato digerente.

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