Riciclo dei rifiuti urbani: pubblicata la Prassi di riferimento

La nuova Prassi di riferimento UNI permetterà di tracciare le quantità di rifiuti avviate a riciclaggio.

  • L’UNI ha pubblicato la Prassi di riferimento per il calcolo degli obiettivi di riciclo dei rifiuti urbani.
  • L’Unione europea chiede l’effettivo riciclaggio del 65% di quanto raccolto entro il 2035.
Green Book 2022 cassonetti rifiuti economia circolare
Raccolta differenziata © Pixabay

L’UNI, Ente italiano di normazione, ha pubblicato la Prassi di riferimento per il calcolo degli obiettivi di riciclo dei rifiuti urbani (UNI/PdR 132:2022). Permetterà di tracciare le quantità di rifiuti avviate a riciclaggio per assicurare il raggiungimento di uno degli obiettivi previsti dal pacchetto europeo sull’economia circolare, ovvero il riciclo di almeno il 65 per cento dei rifiuti urbani entro il 2035.

I Paesi europei sono anche chiamati a garantire il riciclo del 70 per cento dei materiali da imballaggio entro il 2030. In Italia, tutte le frazioni di imballaggi hanno già raggiunto gli obiettivi di riciclaggio previsti per il 2025, ad eccezione della plastica. “Per il recupero di tale frazione, costituita da diverse tipologie di polimeri, sarebbe necessaria l’implementazione di nuove tecnologie di trattamento tra cui anche il riciclo chimico”, stando all’Ispra. Un aspetto fondamentale se si considera che, a livello mondiale, si producono annualmente almeno 370 milioni di tonnellate di materie plastiche, di cui circa 8 milioni finiscono negli oceani.

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Una seconda vita per i rifiuti

La pubblicazione della prassi è stata promossa da Utilitalia, la federazione delle imprese idriche, ambientali ed energetiche, alcune delle quali avevano già deciso di adottare delle buone pratiche rivelatesi utili alla stesura del documento. Il gruppo di lavoro ha visto anche il coinvolgimento dell’ISPRA, dei principali operatori del settore, di CONAI e dei consorzi di filiera.

“Per un effettivo recupero di valore dai rifiuti urbani è necessario monitorare e tracciare i flussi”, ha dichiarato Giuseppe Rossi, presidente UNI. “L’impegno che i cittadini mettono in atto per conferire i propri scarti dev’essere supportato da un modello di gestione industriale, l’unico in grado di garantire ai rifiuti, nel rispetto della gerarchia europea, un’effettiva seconda vita”, ha aggiunto Filippo Brandolini, vicepresidente di Utilitalia.

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