raccolta differenziata
I rifugi sono sempre più attenti alla raccolta differenziata e all’uso delle risorse. Qui il rifugio Bonatti a Courmayeur (AO) – Foto di Ivonne Carpinelli

Nel 2019 la regione Sardegna ha toccato il 72,96% di raccolta differenziata a fronte di un totale di 740.952,77 tonnellate di rifiuti prodotti. La città metropolitana di Cagliari non ha eguali in Italia: qui la raccolta si è attestata al 71%. La percentuale di rifiuti urbani avviati a preparazione per il riutilizzo e a riciclaggio va dal 57% al 63%.

I numeri sono contenuti nel Rapporto annuale sulla gestione dei rifiuti urbani in Sardegna, redatto dalla sezione regionale del Catasto dei rifiuti dell’Arpas, con la collaborazione degli Osservatori provinciali dei rifiuti e dell’assessorato della Difesa dell’ambiente della Regione. Nella 21° edizione lo studio fotografa la situazione dei rifiuti urbani nel 2019.

La raccolta differenziata in Sardegna

In generale nel 2019 i rifiuti prodotti sono stati inferiori del 2% rispetto all’anno precedente, circa 14.998,93 tonnellate in meno. Su 454 kg l’anno per singolo cittadino, 7kg in meno rispetto al 2018, 332 kg derivano dalla raccolta differenziata, 24 in più rispetto al 2018.

La Regione conquista il secondo posto in Italia quale buon esempio nella gestione dei rifiuti, con il Veneto a due punti percentuali di distacco. Tutte le Province hanno superato il 70% della raccolta differenziata, fatta eccezione per Sassari che si è fermata al 65%. 363 Comuni su 377, il 96% del totale, nel 2019 hanno superato l’obiettivo di legge del 65% per una popolazione pari a circa l’80% sul totale. 36 comuni in più rispetto all’anno precedente. Altri 116 comuni hanno superato l’80% di raccolta differenziata, correndo verso l’obiettivo stabilito dal Piano regionale sui rifiuti urbani per il 2022. Da anni la Regione attua il meccanismo di premialità/penalità verso le realtà urbane con riduzione o aumento delle tariffe di contenimento.

Le percentuali per settore

Cresce la raccolta di organico (+4%), carta (+5%), plastiche (+11%), vetro (+7%) e Raee (+7%) oltre a frazioni minori quali tessili (+15%), legno (+26%), inerti a recupero (+19%), ingombranti a recupero (+63%), oli esausti (+15%) e spazzamento stradale (+49%). Segno positivo anche per la frazione verde raccolta in via differenziata (+5%).

Economia circolare, obiettivo al 70% nel 2022

Appare conseguibile l’obiettivo del 70% previsto per il conferimento dei rifiuti da avviare a riutilizzo e riciclaggio al 2022, come previsto dal Piano regionale, alla luce delle basse percentuali di impurezza delle raccolte sull’intero territorio regionale.

Tuttavia, si legge in una nota stampa “i risultati raggiunti non devono indurre ad attenuare l’impegno al miglioramento verso gli obiettivi definiti nell’aggiornamento del Piano regionale dei rifiuti urbani, per raggiungere i quali continua ad essere fondamentale la spinta all’adozione della raccolta domiciliare ‘porta a porta’ soprattutto nei grossi centri, e l’utilizzo di strumenti finanziari che incentivano il raggiungimento di questi obbiettivi”.

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