Presunta truffa nelle biomasse, “condotte negative di pochi” non devono oscurare il valore dell’economia circolare

Il commento di Matteo Monni, vicepresidente Itabia, italian biomass association e di Coldiretti

biomasse nell’industria manifatturieraSono 6 arresti domiciliari e 5 obblighi di firma quelli al momento avviati dalla Guardia di finanza di Pavia, unitamente ai Carabinieri forestali in forza presso la sezione di p.g. della procura e ad un’aliquota dei Carabinieri del Comando provinciale di Pavia per una sospetta truffa nella produzione di energia da biomassa legnosa.

Si tratta di un presunto raggiro sugli incentivi ambientali per un valore di circa 143 milioni di euro, portato avanti dall’azienda Biolevano che tocca diverse Regioni del Centro-Nord: Trentino – Alto Adige, Lombardia, Piemonte, Liguria, Emila Romagna, Sardegna, Lazio.

Di fatto l’azienda sembra che dichiarasse di produrre energia da biomassa legnosa proveniente da filiera corta (max 70km). Una specifica che permette di godere del massimo degli incentivi possibili, mentre, secondo i fermi applicate dalle Forze dell’ordine il materiale, per quanto fosse certificato sembra arrivasse da più lontano.

Un duro colpo ai dettami dell’economia circolare

Sono notizie che dispiacciono. Qualora ci fosse stato davvero un simile dolo sono condotte negative di pochi non devono proiettare un’ombra su attività virtuose della gran parte delle aziende” sottolinea Matteo Monni, vicepresidente Itabia, italian biomass association a Canale energia. “D’altronde stiamo parlando di impianti monitorati e alla fine se ci sono imbrogli emergono. Il buono della bioenergia è attivare proprio le filiere locali, chi froda su questo elemento oltre che all’ambiente priva di un valore il territorio. Un valore che si traduce in posti di lavoro e corretta gestione dei boschi e delle aree rurali”.

Il settore ambientale rappresenta un’area privilegiata di interesse della criminalità per fare business con la sottrazione di vaste aree agricole per la cementificazione selvaggia e manovre speculative sulle cosiddette “energie rinnovabili”, quali i sistemi fotovoltaico, eolico e delle biomasse per i rilevanti incentivi economici previsti”. Rimarca la Coldiretti in una nota stampa che commenta l’accaduto “Il sistema criminale originato nelle radici antiche delle mafie del latifondo si è nel tempo rigenerato in forme moderne che riguardano – precisa la Coldiretti – anche la svolta green delle energie rinnovabili sostenute dalla stessa Unione europea con il Next generation EU per contrastare i cambiamenti climatici”.

Non resta che aspettare la conclusione dell’indagine.

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Giornalista, video maker, sviluppo format su più mezzi (se in contemporanea meglio). Si occupa di energia dal 2009, mantenendo sempre vivi i suoi interessi che navigano tra cinema, fotografia, marketing, viaggi e... buona cucina. Direttore di Canale Energia; e7, il settimanale di QE ed è il direttore editoriale del Gruppo Italia Energia dal 2014.