Plastic tax un ritardo che sarebbe meglio fosse un addio

La Plastic Tax tarda ad arrivare e secondo Unionplast, Associazione all’interno di Federazione Gomma Plastica che rappresenta i trasformatori di materie plastiche, è meglio così.

Per questo alla vigilia degli aggiornamenti del Documento Economico Finanziario (DEF) e della stesura della Legge di Bilancio per il 2023 l’associazione ribadisce la sua posizione di inefficacia della misura che remerebbe contro l’economia circolare. Un provvedimento giudicato inoltre anacronistico dall’Associazione che ricorda l’imminente arrivo dell’etichettatura ambientale degli imballaggi. Il suggerimento è di guardare ad atteggiamenti che stimolino un approccio “positivo” invece che sanzionatorio, ad esempio le normative come la SUP (Single Use Plastic del 2021), e comportamenti virtuosi.

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La Plastic tax fallisce anche sotto il profilo finanziario

Inefficace anche sotto il profilo economico secondo Marco Bergaglio, presidente di Unionplast che ribadisce come “Oltre a non essere mai stata accompagnata da una valutazione di impatto che ne provi in modo scientifico l’utilità ambientale, la tassa è anacronistica anche sotto il profilo economico: dai 650 milioni di maggiori entrate inizialmente ipotizzate, si è arrivati a 32,9 milioni in seguito ai radicali cambiamenti subiti dal mercato negli ultimi anni. Ancora più anacronistica appare alla luce delle previsioni legislative che riguardano l’etichettatura ambientale degli imballaggi e l’introduzione di un sistema di deposito cauzionale destinato agli imballaggi per bevande, con percentuali di raccolta stimate per alcune tipologie circa al 90%. La tassa grava anche su imballaggi monouso per alimenti e cosmetici, per i quali già altre norme vietano l’uso di materiali riciclati post-consumo per evidenti ragioni di sicurezza sanitaria.

La messa in atto della Plastic Tax invece avrebbe un costo anche in termini di occupazione mettendo a rischio un settore di circa 5.000 imprese con oltre 100.000 addetti e un fatturato complessivo di circa 19 miliardi di Euro. per questo il richiamo di Unionplastiche è di utilizzare il “PNRR per realizzare un potenziamento delle infrastrutture dedicate alla valorizzazione del ciclo dei rifiuti”.

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