RAEE circuit boardUn totale di 20mila tonnellate di rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (Raee) e poco più di 3mila tonnellate di rifiuti di pile e accumulatori portatili. Per il 2020 il bilancio del consorzio Erp Italia è positivo, considerato soprattutto che l’87,5% del materiale è stato destinato al recupero di materia per la produzione di energia.

Il numeri di Erp Italia

Nel dettaglio si tratta di:

  • 2.200 tonnellate raccolte nella categoria R1 (frigoriferi, condizionatori, congelatori, etc);
  • 1.744 tonnellate raccolte nella categoria R2 (lavatrici, lavastoviglie etc);
  • 6.493 tonnellate raccolte nella categoria R3 (tv e monitor);
  • 9.640 tonnellate raccolte nella categoria R4 (IT e consumer electronics come computer e apparecchi informatici, telefoni, apparecchi di illuminazione, pannelli fotovoltaici);
  • 20 tonnellate raccolte nella categoria R5 (sorgenti luminose come lampade e Led);
  • 3.550 tonnellate raccolte di Rpa (rifiuti di pile e accumulatori).

“Nonostante le numerose difficoltà, Consorzio Erp Italia ha saputo gestire al meglio l’attività, dimostrando dinamicità e resilienza, ottemperando pienamente agli obblighi normativi, affrontando con slancio i cambiamenti in corso e dimostrando proattività sia nei confronti degli attori del sistema, che del consumatore finale”, commenta in una nota stampa Alberto Canni Ferrari, procuratore speciale del Consorzio Erp Italia.

Come detto, l’87,5% del raccolto è stato destinato al recupero di materia. L’8,26% è stato avviato a valorizzazione e il 4,25% allo smaltimento. La Lombardia si conferma la regione in cui Erp raccoglie il quantitativo maggiore di rifiuti (3.781.477 Kg). La provincia di Bergamo è la più virtuosa su scala regionale e nazionale (1.088.619 Kg). Seguono sul podio il Lazio (2.012.575 Kg) e il Veneto (1.733.221 Kg).

In merito ai tempi massimi di intervento (Tmi) Il consorzio ha registrato una quota media del 98,87% per il settore Raee B2C, cioè i domestici ritirati velocemente dai sistemi collettivi.

Il bilancio nelle EcoIsole di Ecolight

Anche Ecolight ha registrato ottimi risultati per il 2020: sono quasi 15 le tonnellate di Raee conferite nelle EcoIsole, punti di raccolta di prossimità dei rifiuti elettronici. Si tratta di piccoli elettrodomestici e lampadine non più funzionanti: solo 13 tonnellate tra frullatori, tablet e cellulari, e più di una tonnellata e mezza di sorgenti luminose a risparmio energetico e neon. La raccolta consentirà di avviare al recupero 7 tonnellate di metalli e 4 di plastica.

ecoisola
Una EcoIsola. Fonte: Ecolight

Anche in questo caso la pandemia non ha frenato troppo la raccolta, anche se i quantitativi raccolti si sono dimezzati rispetto agli altri anni. “Abbiamo registrato per ciascuna postazione, mediamente quasi due conferimenti al giorno per un peso di circa un chilo e mezzo l’uno. All’incirca, ogni giorno sono stati raccolti un tablet con il suo caricabatterie, un phon e un frullatore, tutti non più funzionanti”, afferma in una nota il direttore generale di Ecolight Giancarlo Dezio.

In Italia nel 2020 sono risultate funzionanti 33 EcoIsole in corrispondenza di grandi strutture di vendita delle principali città di Lombardia, Piemonte, Veneto, Toscana, Lazio e Marche. A queste se ne aggiungono otto nelle vicinanze di altrettanti municipi di Milano. Si tratta di cassonetti intelligenti interamente automatizzati che permettono il conferimento attraverso due bocche distinte e per mezzo della carta regionale dei servizi.

Per incrementare la raccolta “occorre aumentare la sensibilità ambientale per una tipologia di rifiuti che ha elevate percentuali di recupero”, conclude Dezio. I “piccoli elettrodomestici, che sono anche quelli più difficili da intercettare, sono riciclabili per oltre il 90% del loro peso”, aggiunge, e riuscendo a intercettarli si evita che finiscano in canali illegali e non autorizzati di gestione.

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