Imballaggi in plastica, complice il lockdown nel 2020 aumentano i rifiuti avviati al recupero (+8 per cento)

Il rapporto di Sostenibilità di Corepla svela i cambiamenti nelle abitudini dei consumatori italiani che hanno privilegiato imballaggi in plastica, cibo d’asporto e acquisti online

riciclo plastica imballaggi in plasticaNel 2020 i dati sul riciclo degli imballaggi in plastica rivelano il consolidarsi di nuove abitudini da parte dei consumatori italiani; abitudini quotidiane sconvolte dalla pandemia da Coronavirus e dai prolungati lockdown: a rivelarlo l’ultimo rapporto di Sostenibilità, pubblicato dal Consorzio nazionale per la raccolta, il riciclo e il recupero degli imballaggi (Corepla).

L’anno che si è appena concluso infatti ha fatto registrare un aumento degli imballaggi in plastica immessi al consumo, a causa dei periodi di quarantena e delle chiusure, prima generalizzate, e ora mirate per arginare la diffusione del nuovo virus, SarsCov2.

I consumatori italiani hanno privilegiato l’acquisto di prodotti alimentari imballati, di quelli online e il cibo da asporto, contribuendo a incrementare i packaging in plastica raccolti rispetto al 2019. Anno nel quale sono state immesse al consumo oltre due milioni di tonnellate di imballaggi in plastica. Nello stesso periodo, il Consorzio ha raccolto e recuperato oltre un milione di tonnellate (circa il 92 per cento del totale).

Imballaggi in plastica, aumenta il consumo durante il lockdown. Dati in crescita per recupero e riciclo

Nel 2020, e in particolare durante i mesi di marzo-aprile – nel Paese era stato imposto il duro lockdown generalizzato – il Consorzio ha gestito circa l’otto per cento in più di rifiuti di imballaggi in plastica rispetto allo stesso periodo del 2019. Un periodo caratterizzato da altrettanti numeri positivi.

Il più importante riguarda l’aumento della raccolta di rifiuti in plastica in rapporto al numero di abitanti serviti, che ha raggiunto i 22,8 chilogrammi per abitante (nel 2018 era 20,1 (Kg/ab). Tra le regioni che hanno fatto meglio in testa c’è la Sardegna con il 31,8, seguita dalla Valle d’Aosta (31,6) e dal Veneto (28,5).

L’aumento della raccolta di imballaggi in plastica – sottolinea Corepla – è un dato positivo, anche se deve essere contestualizzato: l’emergenza sanitaria infatti ha determinato una generale contrazione dei consumi, che nel 2020 sono diminuiti del quattro per cento a livello nazionale, e una riduzione dei rifiuti solidi urbani (-10/14 per cento) rispetto allo stesso periodo del 2019.

Secondo Corepla per il riciclo 3mila tonnellate di rifiuti sono stati inviati negli impianti esteri

La pandemia da Coronavirus ha però messo in luce alcune criticità nella filiera di recupero, smaltimento e riciclo dei materiali, in particolare degli imballaggi in plastica. A svelarlo il rapporto di Sostenibilità Corepla. Durante le sette settimane di lockdown il Consorzio ha assistito al blocco di oltre 16mila tonnellate di rifiuti urbani.

Un fattore che ha contribuito, assieme alla saturazione della capacità disponibile degli impianti nazionali nel secondo bimestre del 2020 (marzo-aprile) a incrementare la fetta di imballaggi in plastica inviati a riciclo in impianti esteri (+ 27 per cento), circa 3mila tonnellate.

L’emergenza sanitaria ha portato anche a un aumento della quota di imballaggi in plastica conferita nei termovalorizzatori con 42mila tonnellate in più di rifiuti rispetto al 2019. Non solo. Il blocco di alcune attività produttive che utilizzano materie prime seconde, per esempio nel settore dell’edilizia in cui viene impiegato il plasmix ricavato dal recupero della plastica (il 75 per cento di quello prodotto a livello nazionale viene sfruttato come combustibile nei cementifici), ha costretto ad aumentare i rifiuti conferiti in discarica.

In Europa l’industria della plastica occupa il settimo posto per valore aggiunto e posti di lavoro. Nel 2019 sono stati riciclati 9,4 milioni di tonnellate di rifiuti in plastica.  A livello europeo la sfida nell’ottica di una economia circolare – con il Green deal e il Next generation EU – è quella di incrementarne il recupero e il riciclo. Oltre che di limitare l’uso della plastica usa e getta. Mentre in Italia, resta per il momento in un cassetto il discusso provvedimento di tassare gli imballaggi in plastica (Plastic tax).

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