L’emergenza sanitaria Covid-19 non frena la raccolta di pile e accumulatori: entro fine luglio si recupererà anche il materiale che è rimasto fermo durante i mesi di lockdown. “Possiamo dirci soddisfatti del lavoro svolto”, ha commentato questa mattina il presidente del Centro di coordinamento nazionale pile e accumulatori (Cdcnpa) Alberto Canni Ferrari in occasione della presentazione del Rapporto annuale.

Covid-19 vs raccolta pile e accumulatori

“Voglio dare un’informazione positiva: entro il mese di luglio ci aspettiamo di raccogliere le medesime quantità di pile portatili dello stesso periodo del 2019”. Questo perché, ha rimarcato Ferrari, “abbiamo costruito un sistema solido”.

raccolta pile accumulatori
Un momento della diretta

Alcuni numeri del rapporto Cdcnpa nel 2019

  • Pile e accumulatori portatili: +5% rispetto al 2018, gestiti 10.968.215 kg;
  • Accumulatori industriali e per veicoli: 176 milioni di kg;
  • Immesso al consumo: gestito il 43,5% (obiettivo UE 45%);
  • Centri di raccolta: da 7.500 a 10.229 (+38,3%).

Rete di raccolta più estesa

Tra i dati del rapporto spicca la crescita del 38,3% dei luoghi di raccolta che offrono il servizio di ritiro gratuito. È stata favorita, ha precisato il presidente, dall’entrata in vigore del sistema “open scope”, oltre che dall’incremento rilevante dell’iscrizione dei tabaccai e dei punti vendita della distribuzione.

Il Centro, inoltre, ha “avviato un progetto pilota per la fornitura di contenitori specifici ai punti vendita che ne fanno richiesta sulla pagina dedicata del sito”. Ad oggi ne sono stati forniti 1.500 sul territorio nazionale. A patto che, è bene specificarlo, non dispongano già di quelli forniti dalle aziende di raccolta locale.

La maggiore capillarità della rete di raccolta ha già dato i primi frutti. “Per il 2020 le iscrizioni sono ancora in corso e c’è un aumento, seppure lieve rispetto a quello del 2019”, ha aggiunto Ferrari.

Resta una lacuna per il sud Italia seppure con i casi positivi per volumi complessivi raccolti di Calabria, Puglia e Campania.

Batterie al litio e al piombo

Il Centro si trova oggi di fronte alla sfida della raccolta delle batterie al litio, talvolta causa di incendi negli impianti di trattamento Raee. Il problema maggiore riguarda le apparecchiature senza possibilità di rimozione della batteria. “Da alcuni anni registriamo una maggiore sostituzione dei prodotti usa e getta con prodotti ricaricabili. C’è grande diversità nella composizione del rifiuto e tra i luoghi di raccolta”. Capitolo a parte quello delle batterie al piombo: “Il sistema è aperto e si opera nella logica di libero mercato. Il Cdcnpa ha la possibilità di rendicontare e gestire solo i dati di sistemi collettivi registrati. Ci sono poi altri operatori”. La normativa sul tema è ancora assente. Per colmare questa lacuna la soluzione proposta dal presidente prevede di adottare “un contenitore unico per offrire un dato più consistente” e omogeneo.

Economia circolare e nuove opportunità

Capitolo a parte quello legato al recepimento delle direttive del Pacchetto UE economia circolare. “Enfatizzano la responsabilità estesa del produttore, che deve prendersi carico della gestione dei rifiuti secondo l’immesso sul mercato”, ha commentato Ferrari. “Ci aspettiamo la crescita dei target di raccolta. Auspichiamo l’introduzione di norme che semplificano la raccolta di pile e accumulatori portatili, soprattutto per quanto riguarda la distribuzione”. Oggi forse, ha rimarcato, permangono la poca chiarezza e la troppa burocrazia.

Anche le misure previste nel DL Semplificazioni, ha concluso Ferrari, potrebbero aiutare al raggiungimento degli obiettivi europei.

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