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Il mercato dell’usato influisce in maniera positiva sulla riduzione delle emissioni inquinanti. Se si prendono in considerazione i dati relativi al portale Subito.it emerge in particolare come nel 2018 gli oltre 18 milioni di oggetti venduti sulla piattaforma abbiano generato un risparmio di 5 milioni di tonnellate di CO2. Si tratta di un dato che segna una crescita del +10,3% rispetto all’anno precedente. A tracciare questa fotografia è la ricerca “Second Hand Effect”, condotta per il quarto anno consecutivo dall’Istituto Svedese di Ricerca Ambientale (IVL). Lo studio ha quantificato l’impatto ambientale della compravendita  dell’usato utilizzando il metodo LCA, per determinare il risparmio in termini di emissioni di CO2 e di materie prime.

Riduzione delle materie prime impiegate

I vantaggi legati all’acquisto di beni usati non si traducono solo nella riduzione delle emissioni di CO2, ma anche nella diminuzione dell’uso di materie prime come plastica, alluminio e acciaio, tre materiali molto comuni nella produzione di beni di largo consumo.Nel 2018 si sono registrati da questo punto di vista risparmi per 1,8 milioni di tonnellate di acciaio, 173.282 tonnellate di alluminio e 276.700 tonnellate di plastica.

Compravendita dell’usato e benessere del pianeta

“In natura nulla si distrugge e tutto si trasforma, un concetto che si sposa perfettamente con la circolarità della second hand economy” –  commenta in una nota Melany Libraro, CEO di Subito – “dare nuova vita a un oggetto vuol dire anche contribuire al benessere del nostro Pianeta, in maniera concreta e praticabile da tutti. Ogni nostro singolo gesto ha in realtà un grande impatto. Ad esempio, la compravendita di un’auto usata permette di risparmiare 5,6 tonnellate di CO2, un computer portatile 270kg, un divano 250kg, un passeggino 220kg, uno smartphone 75kg, una sedia 72kg, una bici 69kg, un paio di jeans 33kg e una t-shirt 7,2kg. Siamo quindi orgogliosi di affermare che grazie a oltre 18 milioni di “piccoli gesti”, fatti dai nostri utenti nel 2018 abbiamo risparmiato non solo 5 milioni di tonnellate di CO2,  ma anche 276.700 tonnellate di plastica, ovvero quanta ne serve per produrre 5 miliardi di bottiglie PET da 2 litri!”

Le regioni con più CO2 risparmiata

La ricerca descrive inoltre in dettaglio le performance, sempre relative al portale Subito.it,  delle diverse regioni d’Italia in termini di riduzione della CO2 legata al mercato dell’usato. La Campania si conferma anche quest’anno come la regione più green, con 770.437 tonnellate anidride carbonica risparmiate, pari  il 15,5% del totale. Al secondo posto, così come l’anno scorso, c’è invece la Lombardia con 664.677 tonnellate (13,4%), seguita dall’Emilia Romagna che quest’anno entra nel podio grazie a 525.255 tonnellate risparmiate (10,6%). Le altre regioni presenti in top 5 sono poi il Lazio, che perde una posizione e registra 471.891 tonnellate di CO2 risparmiate (9,5%), e il Veneto con 440.532 (8,9%).

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