rifiuti organici raccolta
rifiuti organici raccolta

Pubblicata lo scorso 16 dicembre la prassi di riferimento Uni/PdR 123:2021 sviluppata da Uni (Ente italiano di normazione) in collaborazione con il Consorzio italiano compostatori (Cic) che definisce un “metodo di prova per la determinazione della qualità del rifiuto organico da recuperare attraverso i processi di digestione anaerobica e compostaggio”.

Nel 2019 in Italia, sono state raccolte oltre 7,3 milioni di tonnellate di rifiuti organici pari a 121 kg/anno pro-capite, di cui circa 87 kg/ab/a di frazione umida e 34 kg/ab/a di frazione verde. Il rifiuto organico rappresenta la quota maggiore dei rifiuti prodotti nelle città e comprende: dalle foglie secche ai rifiuti biodegradabili di cucina alla bioplastica fino agli imballaggi in carta.

La legge prevede la raccolta differenziata per questi rifiuti e il riciclo attraverso compostaggio o digestione anaerobica, così da ottenere un ammendante di elevata qualità agronomica da utilizzare in agricoltura o nel florovivaismo. Per poter ottenere alti livelli di qualità del riciclo, il rifiuto organico dovrebbe essere il risultato di sistemi di raccolta differenziata efficaci che non contengano materiali come plastiche convenzionali o metalli.

L’analisi merceologica

L’analisi merceologica viene fatta prima del processo di riciclo per determinare la qualità della raccolta differenziata. Quindi, informa i Gestori dei servizi di raccolta per valutare e segnalare eventuali revisioni per garantire alti standard qualitativi del riciclo del rifiuto organico.

La nuova prassi Uni/PdR 123:2021

La nuova prassi specifica i procedimenti analitici per determinare:

  • La qualità del rifiuto organico da raccolta differenziata da sottoporre a operazioni di recupero attraverso digestione anaerobica e di compostaggio;
  • Il numero e tipo di manufatti a perdere utilizzati per il conferimento del rifiuto organico da parte dell’utenza;
  • Il numero minimo di analisi merceologiche da effettuare per un impianto di compostaggio o di digestione anaerobica industriali sulla base dei rifiuti trattati annualmente;
  • Il numero minimo di analisi da effettuare per un Comune o per un Gestore del servizio di raccolta differenziata dei rifiuti organici sulla base della popolazione residente.

La prassi fornisce tutte le indicazioni sulla strumentazione necessaria per svolgere le analisi e sulle procedure da seguire per l’analisi della determinazione del grado di impurità e sulla pianificazione delle verifiche periodiche.

Secondo il Consorzio italiano compostatori: “questo documento rappresenta un tassello tecnico fondamentale per gli addetti ai lavori, uniformando e spiegando come determinare la qualità della raccolta differenziata del rifiuto organico. La pubblicazione è quanto mai necessaria per dare una risposta tecnica concreta alla richiesta di qualità del riciclo prevista dal Pacchetto comunitario dell’Economia circolare e trasposto nell’autunno 2020 anche nel Testo unico ambientale (il Dlgs 152/2006 e s.m.i). La realizzazione del documento ha previsto la collaborazione e le competenze diversificate da parte di tecnici delle istituzioni, dei laboratori di analisi, di esperti nella gestione integrata dei rifiuti urbani e del Cic nella persona di Marco Ricci, senior expert del Cic e project leader della prassi Uni”.
 
La prassi di riferimento Uni/PdR 123:2021 può essere scaricata dal catalogo Uni al seguente indirizzo: https://bit.ly/3dSsrMR.

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