Mims

Favorire la demolizione sostenibile e il riciclo delle navi a fine vita. È questo l’obiettivo del decreto attuativo del ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili (Mims) sulla rimozione e lo smaltimento dei relitti navali in disuso lungo le coste e nei porti di tutta Italia. Dopo il primo provvedimento che riguardava le procedure autorizzative, emanato lo scorso 26 maggio, il secondo intervento legislativo stanzia ora i fondi per sostenere le attività di smantellamento.

Le risorse messe a disposizione sono 2 milioni di euro per il 2021 e 5 milioni l’anno per 2022 e 2023, finalizzate alla parziale copertura dei costi sostenuti dalle Autorità di sistema portuale fino a un massimo del 50%, al netto di quanto riservato alla Marina Militare. Si tratta di un vuoto normativo che viene colmato dal decreto legge in pubblicazione e che darà impulso a una vasta operazione di bonifica delle centinaia di relitti abbandonati, sia per ragioni ambientali e di sicurezza della navigazione sia per rendere fruibili gli spazi occupati.

Leggi anche Economia circolare per le navi, elettrificazione del Mediterraneo, biotech e sostenibilità dei trasporti

Attività ricognitiva e presentazione delle domande

Dall’entrata in vigore, le Autorità di sistema portuale avranno 60 giorni per presentare le proprie domande alla competente direzione del Mims per indicare le attività di rimozione o spostamento per le quali si chiede il beneficio. Compresa la scelta fra le attività di riciclaggio, demolizione o vendita. Entro 30 giorni il ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili dovrà approvare l’elenco degli interventi ammessi al fondo con l’indicazione degli importi assegnati che possono essere su base proporzionale nel caso in cui le richieste superino lo stanziamento di 12 milioni di euro.

Il recupero ai fini di vendita dell’unità navale: le disposizioni del Mims

Il decreto specifica che, in caso di procedura di riciclaggio, l’appalto può prevedere il recupero integrale di tutti gli elementi della nave, compresi i motori, l’eventuale carburante presente a bordo, le attrezzature tecniche, il mobilio e quanto altro sia suscettibile all’uso commerciale. Qualora si prevedano la vendita dell’unità navale o degli elementi prodotti dallo smantellamento, i relativi ricavi “sono acquisiti nella disponibilità dell’Autorità di sistema portuale che provvederà a riversarli nel fondo”, si legge nel testo.

Leggi anche Pnrr: 1,9 miliardi dal Mims per navigazione, viabilità e treni green

Print Friendly, PDF & Email

Per ricevere quotidianamente i nostri aggiornamenti su energia e transizione ecologica, basta iscriversi alla nostra newsletter gratuita

Tutti i diritti riservati. E' vietata la diffusione
e riproduzione totale o parziale in qualunque formato degli articoli presenti sul sito.
Un team di professionisti curioso e attento alle mutazioni economiche e sociali portate dalla sfida climatica.