La strada della smart city è lastricata di sostenibilità

Shutterstock 152601863Le generazioni future hanno bisogno di una crescita sostenibile di città e imprese. E di utility: quando si parla di servizi si parla anche di qualità della vita. Ecco perché gli operatori tendono sempre di più al consolidamento di un capitale reputazionale green che diventa fattore determinante in termini di competitività.

L’impresa che persegue azioni sostenibili diventa l’unica di cui ci si può fidare nel lungo periodo”, ha sottolineato Giovanni Valotti, Presidente Utilitalia, introducendo il convegno “Le utility per la crescita sostenibile” svoltosi il 19 ottobre al Cnel e promosso da Utilitalia. “Il punto non è fare profitto, ma come fare profitto tenendo al centro i portatori di interesse: i cittadini”.

Del resto, “non c’è futuro per chi non si preoccupa del bene comune”, gli fa eco Enrico Giovannini, Portavoce dell’Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile (Asvis). Per questo un anno fa “i leader del mondo hanno posto in essere una strategia: 17 obiettivi declinati attraverso 169 target e 240 indicatori”, la nota Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile. Che in Italia si traduce nel “dimezzamento del numero dei poveri”, precisa Giovannini, e “nell’adozione di strumenti resilienti per gli shock meteorologici” entro il 2020 all’interno delle realtà urbane.

Economia, finanza e sostenibilità i cardini di questo modello di crescita per i quali i “126 aderenti Asvis hanno elaborato un rapporto con nuove proposte di policy. La prima a cambiare dovrà essere la Costituzione: se il principio di sviluppo sostenibile deve diventare il principio di riferimento collettivo occorre riconoscere che non ce l’abbiamo nella Costituzione italiana”.

L’Italia, sottolinea Giovannini, manca di una “strategia nazionale per le città e di una visione sistemica e purtroppo, in parte, anche la nuova legge di Bilancio va in questa direzione”.

A rappresentare la più famosa (e controversa) città d’Italia è Alessandro Voglino, a capo della Direzione promozione tutela ambientale: Il Comune fa parte di quasi tutte le reti internazionali che si occupano di implementazione di sviluppo sostenibile e ciò ha implicato un grande lavoro nella raccolta dei dati per creare un tipo di informazione organizzata”. Tra le attività promosse per ridurre l’inquinamento elettromagnetico della città (che si somma a quello acustico e dell’aria) circa un anno fa l’assemblea capitolina ha adottato un regolamento per porre limitazioni alla creazione di nuove stazioni radio-base.

In termini di sicurezza e resilienza della città, il dipartimento, attraverso fondi Ue, ha promosso negli ultimi cinque anni il progetto Turas con il quale effettua un “lavoro di documentazione e valutazione nel campo dell’efficientamento sostenibile di edifici e infrastrutture verdi”. E si tratta ormai di giorni perché sia operativo il sito “barometro del verde per tradurre in pratica le varie ipotesi di forestazione”. Un esempio: se condòmini e amministratori vogliono informazioni sulla realizzazione di un giardino pensile sulla terrazza condominiale possono ricevere informazioni tecnico-scientifiche attraverso questo portale. “È curioso che il patrimonio verde agricolo e verde urbano della Città ancora non sia parte di un piano di sviluppo sostenibile articolato”.

Di seguito il video commento di Alessandro Voglino.

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