La Sardegna è una regione molto controversa in termini di rinnovabili. Nonostante sia un’area tra le più inquinanti procapite con ben due centrali a carbone sul territorio, è anche la settima regione italiana per la capacità rinnovabile installata. L’area necessita quindi di molta di energia, possibilmente a poco costo e pulita, prodotta in loco in quanto distante dal Continente. Ma nonostante ciò è andata alla ribalta delle cronache per la decisione della sua giunta regionale di limitare il più possibile nuovi impianti di energie rinnovabili.
Eppure non tutta la Sardegna è contro le rinnovabili. C’è una categoria di residenti e imprenditori che chiedono a gran voce di poter istallare impianti sui loro tetti a incrementare così il proprio business.
“Non ho ancora trovato un imprenditore agricolo che è contrario alle rinnovabili” afferma a Canale Energia Fabrizio Pes, business unit Manager di Greenergy Srl, incontrato in occasione del Key The Energy Transition expo che si è svolto dal 5 al 7 marzo scorso nel complesso di Rimini fiera. “In Sardegna l’impresa agricola è in crisi per diversi fattori. E chi sopravvive ha il fotovoltaico. Utilizza questi impianti soprattutto a scopo di reddito, immettendolo in rete”.
leggi anche: Sardegna rinnovabile, tra dubbi e diffidenza c’è di mezzo il fossile?
Gli imprenditori agricoli della Sardegna vogliono agrivoltaico e agrisolare
“Nel complesso gli imprenditori agricoli ci chiedono soprattutto agrivoltaico, abbiamo in precedenza fatto molto con l’agrisolare per le istallazioni su tetti. Ora su questo aspetto siamo fermi perché la normativa non è chiara. Sembra voler limitare anche questo. Mentre lato agrivoltaico è tutto bloccato. Abbiamo bisogno di fare chiarezza. Ad oggi siamo di fronte a clienti che ci chiedono di fare impianti e vogliono diversificare i loro business e una legge regionale che non favorisce queste richieste. Stiamo cercando di capire come muoverci e come rispondere a questa esigenza del territorio” conclude.
In Emilia Romagna si agisce in sinergia con il territorio
Di tutt’altro approccio l’Emilia Romagna dove “Per rispondere all’evoluzione dell’industria abbiamo ritenuto importante capire e anticipare fabbisogni mutevoli” spiega Michele Zanoni, staff DG Conoscenza, Ricerca, Lavoro, Imprese Regione Emilia-Romagna, nel corso di un convegno “Competitività e resilienza dell’industria italiana” che si è tenuto presso lo stand di Greenergy il 6 marzo in fiera.
Per fare ciò è essenziale la sinergia tra istituzioni e imprese, per cui spiega “abbiamo sollecitato tutti i comparti per capire cosa individuavano come fabbisogno individuale e competenze“. da qui è emerso un ruolo importante per le energie rinnovabili come anche per l’agevolare la formazione sulle nuove competenze professionali tipiche della transizione energetica, perché per dirla con le parole di Zanoni “Solo investendo in Capitale Umano creiamo valore” per una transizione fondata su solide radici.
Secondo Marco Carta inoltre AD di Agici è importante guardare allo sviluppo del fotovoltaico e delle rinnovabili in genere non solo in chiave di istallazione ma anche di produzione, soprattutto “per tecnologie annesse ai pannelli“.
Insomma una sfida tutta da vivere e per cui l’ascolto di esigenze locali e una visione di fare impresa possono fare la differenza.
Per ricevere quotidianamente i nostri aggiornamenti su energia e transizione ecologica, basta iscriversi alla nostra newsletter gratuita
e riproduzione totale o parziale in qualunque formato degli articoli presenti sul sito.