L’Anev lancia il “Manifesto per lo sviluppo dell’eolico”

Eolico Manifesto per lo sviluppo dell’eolicoL’Anev, Associazione Nazionale Energia del Vento, lancia le linee guida del Manifesto per lo sviluppo dell’eolico per rendere l’eolico una concreta risposta industriale, occupazionale ed economica alla transizione ecologica.

Al centro del progetto troviamo la semplificazione dell’iter autorizzativo, la revisione delle linee guida nazionali per gli impianti eolici, la richiesta di una Cabina di regia presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, la previsione di meccanismi di supporto e sostegno al comparto e l’istituzione di strumenti specifici per lo sviluppo del Power Purchase Agreement.

L’eolico è un settore capace di affrontare la crisi dovuta alla pandemia e in grado di raggiungere gli obiettivi del Green Deal Europeo legati all’energia e all’ambiente, come la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra per il 2030, e la decarbonizzazione della produzione di energia prevista per il 2050 – commenta il presidente dell’Anev, Simone Togni – Ma affinché ciò sia possibile è necessario un ripensamento generale delle procedure sino ad oggi adottate. Il Manifesto va in questa direzione: identificare quali sono le priorità d’azione e mettere a sistema un modello di collaborazione tra l’Associazione, le Istituzioni e le aziende del settore per un corretto sviluppo dell’eolico in Italia, in linea sia con gli obiettivi del Pniec sia con quanto previsto dall’UE”.

Le sette le priorità indicate dal Manifesto
per lo sviluppo dell’eolico

Le procedure di autorizzazione sono al primo posto tra le richieste dell’Anev. La richiesta è di andare su tempi brevi e semplificazione burocratica. In Italia, rimarca l’associazione, esistono circa 2.500 MW di progetti eolici autorizzati, ma non ancora realizzati che necessitano di semplificazione per essere conclusi evitando anche obsolescenza tecnologica.

L’Istituzione di una Cabina di regia presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri  serve a coordinare in diversi ambiti e soggetti coinvolti nella istruttoria autorizzativa. La necessità di un tavolo di confronto con le istituzioni nasce dall’esigenza di individuare le attività soggette ad autorizzazione, “attraverso l’utilizzo di uno sportello unico al fine di indirizzare i processi autorizzativi con tempi sicuri”. L’Associazione ne suggerisce l’inserimento in “un testo univoco sulle autorizzazioni di impianti a fonte rinnovabile”. Contesto nel quale andrebbe rivisto il ruolo del Ministero della Cultura e delle Soprintendenze locali rispetto i processi autorizzativi dei progetti eolici sia da green field che di repowering. Serve avviare una revisione delle Linee guida nazionali per l’eolico che seguano l’evoluzione normativa, tecnica e giurisprudenziale. Così da portare l’iter autorizzativo dai 5 anni attuali ai 6 mesi previsti.

Il Manifesto approva l’istituzione di strumenti per lo sviluppo dei Power Purchase Agreement (Ppa). Servirebbe però l’istituzione di un Fondo rotativo di garanzia pubblica, con una stima di contributi di 150 milioni di euro da distribuire fino al 2030 e la creazione di un sistema di detrazioni fiscali per i consumatori sugli acquisti di lungo termine di energia da fonti rinnovabili.

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