I vantaggi ambientali degli impianti eolici offshore

Un gruppo di ricercatori del Politecnico di Milano ha analizzato l’intero ciclo di vita di un impianto eolico galleggiante al fine di valutarne la sostenibilità complessiva.

Eolico offshore
Foto di Ian Simpson

Gli impianti eolici offshore sono ambientalmente vantaggiosi durante l’intero ciclo di vita. È quanto emerge da uno studio di due ricercatrici e un ricercatore del Politecnico di Milano: Gaia Brussa, Lucia Rigamonti e Mario Grosso. I risultati sono stati pubblicati, nel mese di luglio, sulla rivista Sustainable Production and Consumption.

Il gruppo di ricerca ha analizzato i potenziali impatti ambientali di un impianto eolico galleggiante in fase di autorizzazione al largo della Sicilia. Impatti che “sono principalmente associati al ciclo di vita della turbina eolica e della struttura galleggiante e, in particolare, alla produzione di acciaio”, spiega Mario Grosso, docente di Gestione e trattamento rifiuti. “Le altre fasi del ciclo di vita, invece, hanno contributi nettamente più ridotti rispetto alla fase di approvvigionamento”.

Il ciclo di vita di un impianto eolico offshore

Oltre alle fasi di approvvigionamento dei materiali, trasporto e assemblaggio dei componenti, manutenzione e smontaggio a fine vita, l’analisi ha tenuto in considerazione anche un aspetto fondamentale come il sistema elettrico necessario per la trasmissione dell’energia prodotta. Ciò ha permesso di “valutare quanto la complessità del sistema da implementare per installazioni lontane dalla costa contribuisca ad aumentare gli impatti complessivi dell’impianto”, chiarisce Lucia Rigamonti, docente di Metodologie per il life cycle thinking.

eolico offshore
L’analisi del Politecnico di Milano.

Il contributo contro la crisi climatica

I ricercatori hanno così dimostrato che, per 1 GWh di energia prodotta dal parco eolico con la medesima quantità di energia prelevata dalla rete elettrica nazionale, gli impatti complessivi dell’eolico risultano significativamente ridotti per quasi la totalità delle categorie prese in esame.

Rispetto alla categoria “cambiamento climatico” il beneficio è pari a una riduzione dell’impatto del 92 per cento, mentre si osserva un peggioramento solo per la categoria “esaurimento delle risorse abiotiche” (+95 per cento). Inoltre, i risultati dimostrano che gli investimenti in termini di emissioni di gas a effetto serra ed energia verrebbero ripagati velocemente dall’evitata generazione di energia da fonti fossili, rispettivamente in due e tre anni.

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Certamente, si tratta di stime preliminari, ma “i risultati dell’indagine forniscono un’indicazione di massima, utile a prendere consapevolezza sui carichi ambientali di un sistema di generazione di elettricità da fonte rinnovabile e confrontarlo con altre fonti energetiche”, conclude Gaia Brussa, ricercatrice del dipartimento di Ingegneria civile e ambientale.

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