Una petizione per il diritto all’energia in Francia contro “Hercules” di Edf

Continua la mobilitazione. Tra gli argomenti dell'opposizione sociale: la tutela delle persone in povertà energetica

I consigli per ridurre consumi e sprechi di energia nel bilancio familiareContinua in Francia la protesta contro il progetto Hercules proposto dall’ad di Edf, Jean-Bernard Lévy, con il sostegno dell’esecutivo. Il progetto prevede la separazione in tre aziende del colosso dell’energia francese. Oltre all’opposizione degli stessi impiegati dell’azienda, si sono mobilitati i cittadini. Accanto a loro L’associazione Droit à l’énergie sos futur ha avviato una petizione on line per arrestare il processo e ottenere un dibattito pubblico sull’iniziativa. Ad oggi ha raggiunto 1359 firme e più di cinquanta tra associazioni ecologiste, sindacati e associazioni di solidarietà sociale.

Un’opposizione che nasce in nome di un’efficace transizione energetica ed ecologica, come si legge nel sito della petizione, e che reclama il diritto all’energia per i più deboli per contrastare il fenomeno della povertà energetica.

“All’unisono con tutte le federazioni del settore energia e lo staff del gruppo Edf, oltre a diverse confederazioni, chiediamo al Presidente della Repubblica di abbandonare il progetto Hercules”.

Tra le motivazioni per cui viene richiesto un dibattito pubblico, che “mira ad andare oltre il quadro unico del gruppo Edf e a integrare tutti i settori del comparto energetico, oltre la sola elettricità, al fine di gettare le basi per un vero e proprio grande servizio pubblico energetico”. 

Le richieste per della petizione per un dibattito pubblico contro “Hercules”

La richiesta della associazione Droit à l’énergie sos futur è che il servizio energetico pubblico risponda alle esigenze di tutti gli utenti: “in primis i più precari, compresi i più vulnerabili”.

Specificando come “il diritto all’energia, diritto fondamentale ed essenziale, deve diventare pienamente effettivo per tutti, ovunque; la parità di trattamento degli utenti, la perequazione tariffaria e la tariffazione regolamentata devono essere perpetuate”.

Sottolineando come: “Per raggiungere questi obiettivi è necessario rinunciare a politiche strettamente finanziarie di liberalizzazione e privatizzazione ma, al contrario, optare per il completo controllo pubblico del settore energetico”.

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