prezzi carburante in ribassoIl caro-vita da anni tormenta, con rincari e stangate, il portafoglio – sempre più povero – delle famiglie italiane. La necessità di far fronte all’emergenza prezzi ha spinto i consumatori a diventare più accorti, riducendo i consumi, annientando le spese in eccesso, utilizzando il web per mettere le tariffe luce e gas a confronto e individuare le soluzioni più vantaggiose.

Fortunamente, gli italiani scoprono ora che qualche piccolo aiuto arriva anche dal sistema economico e dei consumi nazionale e che non devono essere soltanto loro a sobbarcarsi ogni onere. La contrazione del costo del petrolio, infatti, sta portando a una diminuzione del prezzo del carburante, con le principali agenzie fonitrici che hanno già ritoccato le proprie tariffe di erogazione. Il vero regalo di Natale, insomma, arriva inaspettatamente dai grandi cartelli petroliferi mondiali.

Eni è stata protagonista della riduzione più signiificativa e ha abbassato di 1 centesimo il costo di benzina, diesel e GPL; Ip ha decurtato di mezzo centesimo il prezzo del gasolio. Le due compagnie sono state seguite da Esso, che ha registrato un decremento di 1 centesimo sul costo della benzina e di 0,5 su quello del diesel. Gli effetti a catena sono decisamente positivi: il prezzo del carburante medio applicato all’utente fiinale (che ovviamente siamo noi tutti) è oggi compreso fra l’1,635 euro a litro di Eni all’1,660/l di Q8. Il GPL oscilla tra lo 0,638 euro/l ,sempre di Eni, e lo 0,649 euro/l applicato da Q8 e Shell.

Il crollo del petrolio si configura come un’occasione imperdibile per l’economia italiana, che da anni subisce passivamente i giochi al rialzo dei cartelli mondiali e continua ad adattarsi alle oscillazioni con rincari che tormentano i guidatori italiani come le grandi imprese di trasporto e, di riflesso, l’intera economia nazionale.

Il prezzo al barile oggi ha un costo dimezzato rispetto a giugno scorso (meno di 60 dollari al barile contro i 110 di 6 mesi fa), il che si traduce in un forte scombussolamento del mercato borsistico ma – la cosa che più importa a noi – in un aumento del potere d’acquisto sul mercato reale. Il decremento del prezzo del carburante porterà (o è quello che ci si augura) a una diminuzione dei beni d’uso più comuni, favoriti da un minor costo del trasporto. Secondo il CentroStudi di Confindustria, l’Italia può guadagnare 14 miliardi di euro, aria pura per tutti, e ne avremmo davvero bisogno.

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