Mercato libero: il consumatore resta a bordo campo

*nella foto Adam Cooper di OFGEM presenta gli atteggiamenti tipici dei consumatori inglesi 

AdamCooper OFGEM Corretta

E’ stato presentato oggi a Roma, per la prima volta fuori dai confini del Regno Unito, “The Energy Market Investigation: final report” della Competition and Market Authority (CMA, l’antitrust britannica), l’indagine sullo stato del mercato liberalizzato dell’energia in Gran Bretagna a 15 anni dal suo avvio.

Il risultato è una percezione sospettosa del cittadino britannico nei confronti dei “nuovi” operatori con un conseguente scarso passaggio verso contratti più vantaggiosi e perdita per i cittadini britannici di circa 300 pound annui nella tariffa più onerosa.

Al centro della scarsa mobilità del consumatore la necessità di contratti chiari, semplici e veloci. Fattore chiave che accomuna i cittadini britannici agli italiani, come sottolinea anche il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti; per cui la semplificazione delle offerte è centrale. Il sottosegretario ricorda però il difficile equilibrio tra mercato e chiarezza:“Abbiamo bisogno per un verso di standardizzare le offerte in modo che siano più facilmente comparabili, ma nel farlo riduciamo la dinamicità del mercato”. Insomma la semplificazione della tariffa e competitività nel mercato non vanno facilmente in simbiosi.

Una soluzione la propone Guido Bordoni presidente AEEGSI che prevede l’obbligatorietà per ogni player del mercato retail di una tariffa “standard” che ha come unico obiettivo rendere comparabile al 100% almeno una offerta, svolgendo il ruolo di faro per il consumatore meno esperto. La riflessione dell’Acquirente Unico sottolinea l’importanza di mantenere un player super partes che nel mercato rappresenti sempre un riferimento per il consumatore.

Per dirla con le parole di Andrea Pèruzy presidente e ad di Acquirente Unico: “Una partecipazione attiva della domanda al mercato per un esito virtuoso del processo di liberazione in corso, alle quali l’Acquirente magari, non più unico intende prendere parte”. Il tutto facilitato da un sistema informativo integrato delle utenze che ad oggi proprio grazie all’ente c’è.

Dall’esperienza di oltre Manica è emersa anche l’importanza dell’analisi della configurazione del mercato, che di fatto è stata realizzata solo ex ante, dando per assodate alcune scelte sia di regolazione che di comportamento. Il tema della conoscenza difatti è centrale per gestire al meglio la transizione, lo evidenzia anche Giovanni Pitruzzella presidente di AGCOM che propone di “Fare un’analisi di economia comportamentale su come superare la pigrizia del consumatore”, e su tali basi promuovere il mercato lubrificando i meccanismi che lo inceppano. I contatori smart sono stati più volte chiamati in causa come elemento cardine di semplificazione, ma ovviamente, una tecnologia se non è accompagnata da un processo di sistema adeguato, può davvero fare ben poco.

Quali sono le maggiori sorprese emerse dall’indagine svolta in UK? Ai microfoni di Canale Energia Roger Witcomb, panel chair di CMA Competition and market authority che ha svolto l’indagine. Insomma il vecchio adagio nostrano “chi lascia la strada vecchia per la nuova …” è sentito anche in UK.

http://www.youtube.com/watch?v=Lizc1Q4a-aU

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Giornalista, video maker, sviluppo format su più mezzi (se in contemporanea meglio). Si occupa di energia dal 2009, mantenendo sempre vivi i suoi interessi che navigano tra cinema, fotografia, marketing, viaggi e... buona cucina. Direttore di Canale Energia; e7, il settimanale di QE ed è il direttore editoriale del Gruppo Italia Energia dal 2014.