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La fine del mercato tutelato per l’energia slitta da luglio 2020 al 1° gennaio 2022. Un subemendamento M5s è stato approvato nel pomeriggio in Commissione bilancio al Senato. Questo stabilisce anche che entro marzo 2020 il ministero dello Sviluppo economico, in accordo con l’Autorità per l’energia, fissi “modalità e criteri dell’ingresso consapevole” nel mercato libero dei clienti finali. Inoltre, entro marzo dovrebbero essere rivisti i criteri che i distributori dovranno rispettare per rientrare nell’Elenco dei soggetti abilitanti.

Federconsumatori: “Slittamento crea disorientamento”

“Una proroga che era nell’aria e che ci aspettavamo da tempo, ma che crea non poco disorientamento per i cittadini, sui quali da anni ormai incombe tale minaccia”, commenta in una nota stampa Federconsumatori. Perché se da un lato è una buona notizia, precisa Federconsumatori, dall’altro il tempo a disposizione verso questo slittamento non è “stato utilizzato in maniera efficace e proficua per predisporre tutti i provvedimenti necessari a garantire che i cittadini non vengano penalizzati da tale passaggio”. A oggi, rimarca Federconsumatori, il mercato libero è caratterizzato da “numerose criticità, scarsa concorrenza, carente trasparenza e incontrollata aggressività di venditori non ben definiti”.

Soluzioni per un passaggio trasparente al mercato libero

“Per tutelare i diritti dei cittadini in questa delicata transizione” ed evitare le “più sfrenate forme di speculazione”, prosegue Federconsumatori”, si “rende urgente e necessario adottare le opportune strutture indispensabili”. Tra queste la Federazione cita la definizione di un “albo dei venditori autorizzati a operare nel mercato, sulla base di parametri di affidabilità e di garanzia sul piano economico-finanziario”, richiesta prevista dall’emendamento votato oggi. Accompagnata dalla creazione di “forme di tutela per i cittadini morosi incolpevoli o interessati dal fenomeno della povertà o vulnerabilità energetica, in forte crescita nel Paese” e da una formula che caratterizzi “l’energia elettrica quale bene essenziale” e imponga “maggiore cautela da parte dei gestori, specialmente in tema di attivazioni (spesso negate con motivazioni del tutto pretestuose e ingiustificate) e distacchi”.

Spazio alla corretta informazione fino al gennaio 2022: “Ci auguriamo che, nel tempo che ci separa da gennaio 2022, il Governo e gli enti preposti provvedano ad adottare tali provvedimenti indispensabili per regolamentare in maniera equa e adeguata uno dei settori in cui avvengono il maggior numero di irregolarità e abusi nel panorama nazionale”, conclude la Federazione in nota.

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