La crisi energetica vista dagli amministratori di condominio

"Stiamo cercando di fare pressione verso le aziende fornitrici di energia che ci diano la possibilità di effettuare una dilazione nei pagamenti per venire incontro alle famiglie" su Canale Energia Leonardo Caruso, presidente Milano e vicepresidente vicario nazionale dell’Associazione nazionale amministratori condominiali e immobiliari (Anaci)

Con l’attuale crisi energetica il caro bollette porterà disagi e aumenti nei costi di gestione degli immobili non solo a chi è indietro con l’efficienza energetica.

Una situazione che gli amministratori di condominio si trovano a fronteggiare in prima linea.

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Stiamo subendo i rincari della gestione precedente e ci stiamo adoperando per quello che saranno i rincari della nuova gestione che abbiamo ipotizzato nella misura di almeno il doppio della precedente. Si tratta di un aumento che le famiglie non riusciranno a sostenere. E’ quasi il triplo di quanto pagavano prima.” spiega a Canale Energia Leonardo Caruso, presidente Milano e vicepresidente vicario nazionale dell’Associazione nazionale amministratori condominiali e immobiliari (Anaci). “Come Anaci ci sentiamo di schierarci dalla parte del cittadino che è l’anello debole della catena. Stiamo cercando di fare pressione verso le aziende fornitrici di energia che ci diano la possibilità di effettuare una dilazione nei pagamenti per venire incontro alle famiglie. L’intento è far sì di evitare sospensioni dei servizi per quanto ci rendiamo conto che è cambiato il mondo e che ora sia difficile capire chi ci fa e chi invece è seriamente in difficoltà. Una difficoltà che però vale anche per le stesse aziende energetiche che possono faticare a mantenere attivi i servizi senza ricevere fondi dai clienti”.

Come ridurre i costi nei condomini ed evitare i distacchi forzati

C’è da augurarsi di avere pochi morosi nei condomini così da non dover affrontare il problema dei distacchi forzati. Per risparmiare le chiavi di volta sono sempre le stesse: riduzione degli orari di funzionamento ed efficienza energetica dove possibile.

Agire sugli orari di accensione “Non sarà semplice dover convivere con la poca apertura dei riscaldamenti. Penso agli anziani, alle persone malate o ai bambini, ma anche alle aziende che saranno in smart working i cui costi energetici andranno a gravare sui singoli individui nelle loro case”.

Una situazione comunque sotto controllo se gli amministratori di condominio sapranno tenere la mano ferma, secondo Caruso. Difatti i furbi delle termovalvole che potrebbero tentare di effettuare delle eventuali manomissioni agli apparecchi per non far risultare i propri consumi, sappiano che tali azioni sono facilmente individuate dal gestore del sistema. “Se si manomette un ripartitore di calore, parte un segnale di allarme. Sono allert che a volte possono capitare per un danneggiamento dello stesso ripartitore” sottolinea Caruso non è detto che dietro ci sia sempre un manomissore volontario “Devo dire che ad oggi mi sono capitai casi dovuti a rotture degli apparecchi. O a sostituzione dei corpi scaldanti effettuate malamente”.

Il centro mancato del bonus 110% per l’efficienza energetica

Una situazione in cui il bonus 110% è stato quasi profetico. “E’ del tutto evidente che le case che non hanno avuto la possibilità di fare azioni di efficientamento subiranno di più l’impatto del caro energia. L’accesso al sistema del bonus 110 e i diversi dubbi attuativi hanno fatto perdere tantissimo tempo. Se il condominio oggi non ha già deliberato, è del tutto inimmaginabile pensare di poter rientrare negli interventi di efficientamento nel superbonus. Inoltre continua la difficoltà di reperire materiali.

Siamo un Paese con un patrimonio immobiliare di cui il 70% è stato realizzato entro gli anni ’80. È impensabile che si potesse ristrutturare tutto entro due anni. Sembra fatto apposta, tutto ha funzionato male”.

Serve una visione olistica della abitazione che guardi oltre all’energia anche alla sicurezza

La soluzione secondo Caruso è che il nuovo Governo faccia una pianificazione di almeno cinque anni sugli interventi di efficientamento energetico. Inoltre suggerisce un ripensamento in chiave olistica della riqualificazione edilizia considerando oltre all’efficienza energetica le tipologie di tecnologie impiegate in ottica di transizione ecologica e ponendo attenzione al tema della sicurezza ad esempio favorendo lo smaltimento di amianto o pensando a sistemi di tutela dagli incendi.

“Una casa oltre che economica dovrebbe essere sicura. È impensabile che con tutti questi soldi non si sia pensato a tutto”.

L’importanza della formazione per gli amministratori di condominio

Molte le sfide e molta anche la preparazione che serve a coglierle. “Gli amministratori professionisti sono persone consapevoli del proprio ruolo che fanno formazione continua. La nostra associazione oltre alla formazione obbligatoria di 15 ore annuali, prevede delle ore in più. Sono necessarie 28 ore di formazione per restare nella nostra associazione”. Anche l’accesso alla professione secondo Caruso dovrebbe essere preso più sul serio. “Per il nostro legislatore per fare l’amministratore di condomino basta seguire con successo un corso di 72 ore. Anche qui come Anaci mettiamo a disposizione un corso di 120 ore.

Abbiamo provato dagli albori della riforma di condomino a fare richiesta ai vari presidenti del Consiglio dei ministri di migliorare questo stato di cose, il che la dice lunga sulla sensibilità dei nostri politici sul tema casa. Forse non sanno che il 70% degli italiani vive in condomino…”.

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Giornalista, video maker, sviluppo format su più mezzi (se in contemporanea meglio). Si occupa di energia dal 2009, mantenendo sempre vivi i suoi interessi che navigano tra cinema, fotografia, marketing, viaggi e... buona cucina. Direttore di Canale Energia; e7, il settimanale di QE ed è il direttore editoriale del Gruppo Italia Energia dal 2014.