La cosmesi sostenibile è solida e guarda al ciclo di vita dei prodotti

La cosmesi sostenibile sta cambiando il modo di percepire l’efficacia e la sostenibilità di un prodotto. Una nuova concezione che sta andando a sovvertire quello che era considerato fashion e magari efficace a livello di cosmesi come di igiene personale. Ad esempio sono in crescita soluzioni solide per gli shampoo o i bagnoschiuma, che richiedono anche meno acqua per produrli, rispetto a prodotti che producono molta, troppa schiuma. Un cambiamento che sta toccando sia le industrie cosmetiche che le piccole realtà.

“Una moda che è importante perché indica che c’è sempre più consapevolezza nelle aziende ma anche nelle persone e nei giovani” sottolinea ai microfoni di Canale Energia Claudia Riccardi, membro comitato direttivo AIDECO, Associazione Italiana Dermatologia e Cosmetologia, docente di Cosmetologia Applicata 2, Corso di laurea in Scienze e Tecnologie Cosmetologiche, Università “Cattolica” di Roma. “Una presa di coscienza che ha anche più appeal per il consumatore”.

Il prodotto più naturale spesso non è quello più sostenibile

Sono diversi i luoghi comuni che la scienza della cosmesi sta sfatando. “Ad esempio si è visto che utilizzo di un componente naturale non sempre ha un impatto sull’ambiente inferiore a un ingrediente chimico avvenuto di sintesi. Anzi a volte un ingrediente estratto in modo dalla natura può avere un impatto maggiore sull’ambiente“, spiega la Riccardi. “Il prodotto cosmetico si adatta molto all’analisi del ciclo di vita del prodotti. Ad esempio alcuni studi hanno dimostrato che lo sviluppo del cosmetico può avere un impatto maggiore sulla sostenibilità al momento in cui viene ideato”.

Cosmesi sostenibile i grandi classici che non valgono più

Tra i grandi classici che non vanno più di moda e non piacciono all’ambiente c’è la schiuma. In passato un prodotto che produceva molta schiuma era considerato un segnale di capacità di maggiore pulizia. Anche le pubblicità lo evidenziavano come tale, mentre “Oggi è sempre più noto che la schiuma non è qualcosa di necessario. Questo è sempre più visibile anche nei prodotti solidi che stanno crescendo e che sono più sostenibili”  rimarca la Riccardi. Inoltre troppa schiume richiede più acqua per essere eliminato il che peggiora ulteriormente il potenziale sostenibile di un prodotto.

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Giornalista, video maker, sviluppo format su più mezzi (se in contemporanea meglio). Si occupa di energia dal 2009, mantenendo sempre vivi i suoi interessi che navigano tra cinema, fotografia, marketing, viaggi e... buona cucina. Direttore di Canale Energia; e7, il settimanale di QE ed è il direttore editoriale del Gruppo Italia Energia dal 2014.