Investire nel turismo sostenibile conviene all’ambiente ma soprattutto agli imprenditori. Ne è convinto Maurizio Diavolio presidente di AITR, l’Associazione italiana turismo responsabile, realtà che raggruppa associazioni, organizzazioni e cooperative che svolgono attività in questo settore.

“Costruire nuove strutture con una visione attenta alla sostenibilità permette di accedere a sgravi e fondi che abbattono in modo interessante la spesa, mentre il retrofitting, cioè adeguare una struttura preesistente, è una attività un po’ più impegnativa” spiega nell’apertura del mensile di marzo di Canale Energia. L’aspetto di marketing verso il cliente finale è di sicuro impatto: “La sostenibilità dà un innegabile vantaggio di natura competitiva sul mercato delle strutture, sono sempre di più i clienti che apprezzano questa attenzione nella scelta del proprio luogo di vacanza. Nel nostro caso ci accorgiamo sia dalle visite al sito dell’associazione sia dalle scelte dei nostri clienti, c’è una grande attenzione all’aspetto ambientale. Sopratutto nel target che va dai millennials in poi. Noi siamo una goccia nel mare, ma i nostri dieci mila viaggiatori nel corso di un anno scelgono una vacanza attenta a determinati criteri di sostenibilità e di responsabilità”.

Nello specifico l’Aitr segue in campo ambientale  lo spreco alimentare e la riduzione dell’uso della plastica.  Oltre all’attenzione dei turisti aumentano anche le opportunità professionali, come spiega il presidente di Aitr: “C’è una evoluzione delle figure professionali esistenti. Le guide ambientali, escursionistiche e turistiche possono guardare ad altri aspetti di divulgazione legati a peculiarità sociali e ambientali tipiche dei diversi luoghi allargando le opportunità di tour e attività da proporre ai clienti”.

I grandi player del turismo scommettono sull’ambiente

Una crescita che non lascia indifferenti diversi brand più o meno noti del comparto.

Sono già cinque anni che Tripadvisor ha lanciato Eco Leader il riconoscimento green per le infrastrutture sostenibili nel suo network.

Mentre il colosso delle prenotazioni on line Booking sta rinnovando e ampliando le opportunità per chi vuole far crescere la propria realtà in ottica green con il programma “Booking Booster”. Avviato nel 2017, l’azienda ha aumentato le opportunità nel 2018, mettendo a disposizione quattro milioni di euro dedicati a diverse iniziative formative con un acceleratore di tre settimane destinato a nuove imprese impegnate nel sociale e nel turismo sostenibile, Booster Labs. Altro aspetto incentivato con il programma Booking Cares Fund è il supporto di singole organizzazioni no-profit attive nel settore del turismo sostenibile con un budget di investimento complessivo pari a 2 milioni di euro. Booster Labs è stato rinnovato anche nel 2019 segno che l’investimento del noto portale ha un suo ritorno.

Non solo, aumentano anche le collaborazioni sulla sostenibilità con le stesse mete turistiche. È di poche ore fa l’annuncio della collaborazione con il comune di Firenze. Chi prenoterà una struttura nel capoluogo toscano riceverà anche un vademecum con le indicazioni per il rispetto della città e il corretto smaltimento dei rifiuti.

I certificati di qualità green

Ma come scegliere una struttura sostenibile? In Europa e nel mondo sono diversi i certificati che assicurano la sostenibilità ambientale delle strutture scelte.

La stessa Unione Europea ha messo in campo la Ecolabel stabilita dal regolamento CE n. 66/2010. La certificazione di recente ha inglobato nuove predisposizioni che includono anche mobili, calzature e computer.

I marchi sono diversi e certificano più aspetti tipici di una vacanza green. Alcuni più focalizzati su operatori turistici, hotel e alloggi come Travelife mentre altri includono anche centri congressi, attrazioni, aziende di trasporti come Green Globe. La gastronomia, le attrazioni e le attività nel tempo libero sono certificati da Biosphere responsible tourism. In Italia anche Legambiente ha un servizio di certificazione che riguarda oltre agli hotel anche i campeggi, gli stabilimenti balneari, i villaggi turistici e gli organizzatori di viaggi.

La durata della certificazione varia dai 12 mesi ai due anni, eccezione fatta per la Ecolabel europea che ha una durata più cospicua, dai tre e ai cinque anni.

Insomma per chi vuole scegliere una vacanza e sostenere sia l’ambiente che l’economia locale le scelte si moltiplicano.

 

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Giornalista, video maker, sviluppo format su più mezzi (se in contemporanea meglio). Si occupa di energia dal 2009, mantenendo sempre vivi i suoi interessi che navigano tra cinema, fotografia, marketing, viaggi e... buona cucina. Direttore di Canale Energia; e7, il settimanale di QE ed è il direttore editoriale del Gruppo Italia Energia dal 2014.