Guida autonoma, vehicle to grid e dati meteo: le potenzialità dei veicoli elettrici

Presentazionestudiodeloitte

Una mobilità green in cui un ruolo chiave sarà rivestito dal comparto elettrico, che vedrà una sempre maggiore labilità dei confini tra produzione e consumo energetico e in cui l’innovazione aprirà le porte a un’integrazione e condivisione di dati negli ambiti più disparati. E’ uno degli  scenari emersi dallo studio “A Sustainable Energy Model for Italy in 2050. Verso gli obiettivi 2050 – Un modello energetico sostenibile per l’Italia”, realizzato da Deloitte e presentato questa mattina a Milano. Una mobilità che sarà determinante per il raggiungimento di un modello energetico sostenibile –  in linea con gli obiettivi europei di decarbonizzazione al 2050 –  ma che vedrà allo stesso tempo la comparsa di nuovi paradigmi di consumo innovativi, caratterizzati da integrazione, sinergie tra diversi settori e condivisione di dati. 

Al 2050 con il 100% di auto elettriche – 96% di emissioni 

L’auto elettrica consuma meno e può essere prodotta con energia elettrica carbon free”, ha spiegato Angelo Era Partner Deloitte, responsabile settore Power&Utilities che ha illustrato i risultati della ricerca sottolineando come “sia fondamentale lavorare su questa leva”. Secondo i dati del report, infatti, in uno scenario al 2050, caratterizzato dal 100% di veicoli per il trasporto passeggero in circolazione alimentati a elettricità, si otterrebbe una riduzione del 96% delle emissioni e del 70% dei consumi energetici. Questa rivoluzione della mobilità non avrebbe impatti rilevanti in termini di costi per il consumatore, ma anzi permetterebbe di avere a disposizione servizi sempre più efficienti, integrati tra loro e tecnologicamente innovativi in un contesto economico non penalizzante e caratterizzato sempre più da autoconsumo e piccoli impianti.

E proprio l’autoconsumo insieme alle “nuove reti di generazione” saranno le questioni su cui si dovrà concentrare l’attenzione, secondo Carlo Medaglia Capo Segreteria Tecnica Ministero dell’Ambiente. Tutti elementi che porteranno nel 2050 a una rete con “regole completamente diverse” da quelle attuali. Fondamentale in questo mutato scenario sarà la capacità “di formare professionisti che non vedano nelle tecnologie e nella sostenibilità un motivo per perdere il lavoro”, perchè le sfide si giocheranno su un terreno internazionale in cui è fondamentale essere all’avanguardia. Un terreno in cui i cambiamenti procedono in maniera entropica indipendentemente dalle dinamiche nazionali e in cui essere all’avanguardia costituisce un requisito fondamentale. 

Per promuovere l’auto elettrica serve un approccio sistemico  

Se il presidente di Elettricità Futura Simone Mori ed Enrico Falck, presidente di Falck Renewables hanno affermato che l’obiettivo del 90% di energia da fer al 2050  sia un traguardo raggiungibile, Sergio Solero, presidente e ceo di BMW Italia ha sottolineato, invece, come il dato del 100% di auto elettriche potrà essere raggiunto, ma solo adottando un “approccio sistemico”. “Mi augurio che non si perda questa grandissima occasione – ha detto Solero sottolineando l’interesse del gruppo per il comparto elettrico – perchè siamo indietro rispetto a molti Paesi europei che hanno deciso di rompere un sistema inerziale e  di dare una spinta di cambiamento mentale per far sì che le persone capiscano l’importanza della mobilità elettrica. Siamo ad esempio l’unico Paese con una fiscalità dell’auto ancora legata al kilowattora, abbiamo avuto un brevissimo periodo di incentivi per la mobilità elettrica. Per quanto riguarda poi le infrastrutture si inizia a fare qualcosa, ma ad oggi non abbiamo lavorato abbastanza, e questo porta a immatricolare 1000 auto elettriche all’anno su un 1 milione e 800 auto immatricolate. Forse stiamo rischiando di perdere un treno”.

Dal Veichle to grid all’auto a guida autonoma 

Ottimista sul raggiungimento degli obiettivi in termini di mobilità elettrica al 2050 contenuti nello studio anche Paolo Matteucci,  direttore Business unit elettrica di Nissan Italia. “Noi non crediamo solo nella mobilità elettrica – ha spiegato Matteucci – ma anche in tutto quello che viene chiamato vehicle to grid o vehicle to home e in tutte quelle tecnologie di connettività che il veicolo può avere con la rete. D’altra parte l’energia diventa sempre di più una risorsa che va scambiata”. Auto che quindi si ricaricano e a loro volta diventano fonti di energia donandola alla rete, in un contesto integrato e sinergico, ma anche vetture in grado di fornire dati. E questo non solo per il guidatore, ma ad esempio per stazioni meteo che abbiano bisogno di rilevamenti in tempo reale. Dulcis in fundo troviamo poi la guida autonoma, un approccio al veicolo che Nissan concepisce in maniera complementare alla guida tradizionale, un servizio a cui l’utente potrà far riscorso per brevi tratti, il tempo, ad esempio,  di mandar un sms o di ingannare l’attesa quando è in fila a un incrocio. 

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Giornalista professionista e videomaker con esperienze in diverse agenzie di stampa e testate web. Laurea specialistica in Filosofia, master in giornalismo multimediale.