I servizi climatici per il settore dell’energia

Informazioni precise e aggiornate sul clima possono aiutare a rafforzare la resilienza dei sistemi energetici e a facilitare la diffusione delle rinnovabili.

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“La variabilità del clima e i cambiamenti climatici sono fattori che influiscono molto sulle fonti energetiche rinnovabili e che richiedono sia l’adattamento delle infrastrutture, sia una maggiore flessibilità del sistema di distribuzione dell’energia. Per arrivare a standardizzare le informazioni climatiche al servizio del settore, bisogna essere in possesso di una serie di elementi, a partire dagli utenti e dal loro fabbisogno energetico”.

È così che Asunción Lera St. Clair, senior scientist di DNV, ha inaugurato il webinar sull’industria energetica del festival di Climateurope2, il 20 settembre. Climateurope2 è un progetto coordinato dal Barcelona Supercomputing Center che mira a standardizzare i servizi climatici, ovvero la fornitura di informazioni sul clima utili alla politica e all’economia, in tutta Europa.

L’impatto della crisi climatica sulla produzione di energia idroelettrica

“I cambiamenti climatici hanno portato incertezze in tutti i settori”, ha commentato Carol Liffman, di DNV Energy Systems. “Un esempio tipico è quello dell’idroelettrico”. La frequenza e l’intensità dei periodi siccitosi, l’andamento delle precipitazioni e la velocità di fusione dei ghiacciai sono tutte variabili che hanno un impatto sulla produzione, come ha spiegato anche Maria Ubierna di Open Hydro.

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Per aiutare gli operatori a orientarsi di fronte a uno scenario così complesso, esiste una guida pubblicata nel 2019 dall’International Hydropower Association: indubbiamente, meriterebbe un aggiornamento.

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Le conseguenze degli eventi meteo estremi

A preoccupare c’è anche un altro effetto della crisi climatica: l’aumento degli incendi e degli eventi meteorologici estremi, come i nubifragi e le ondate di calore. Fenomeni simili possono danneggiare le infrastrutture, o causare interruzioni del servizio. Le inondazioni che hanno investito la Libia con il passaggio del ciclone Daniel, per esempio, hanno danneggiato anche le dighe lasciando migliaia di persone senza elettricità.

In questi casi, l’utilizzo di satelliti all’avanguardia e il monitoraggio delle immagini satellitari può dare un contributo fondamentale all’adozione di valide strategie di prevenzione, che devono però essere abbinate a concreti piani di adattamento.

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L’importanza di garantire l’accessibilità dei dati

È per questo che servono previsioni meteorologiche a breve, medio e lungo termine. Lo ha sottolineato Hamid Bastani, project officer del dipartimento energetico dell’Organizzazione meteorologica mondiale (conosciuta con l’acronimo inglese WMO).

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Gli anni dal 2015 al 2022 sono stati i più caldi a livello globale, stando all’ultimo report sullo stato del clima della WMO. L’Europa si sta scaldando a una velocità doppia rispetto alla maggior parte degli altri continenti; nel 2022, però, l’energia eolica e solare hanno generato il 22,3 per cento della quantità di elettricità totale dell’UE, anche grazie alla radiazione solare superficiale che, l’anno scorso, ha raggiunto il più alto valore mai registrato dal 1983.

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Non a caso, la WMO ha pubblicato anche un report sul potenziale dei servizi meteorologici e climatici integrati a supporto della transizione energetica. “La condivisione dei dati è fondamentale, così come le collaborazioni fra pubblico e privato e fra diverse organizzazioni a livello internazionale, nazionale o locale”, ha concluso Bastani. Ecco perché, nell’ambito del progetto Climateurope2, sarà presto organizzato un altro festival, questa volta in presenza. Spoiler: si terrà probabilmente a Venezia nel mese di marzo.

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Nata in provincia di Sondrio, ha studiato a Milano e Londra. Giornalista pubblicista, si occupa di questioni legate alla crisi climatica, all’economia circolare e alla tutela di biodiversità e diritti umani.