Giornata internazionale delle foreste, l’ecosistema in bilico

Tra deforestazione selvaggia e crescita incontrollata sono diverse le istanze che compongono il fenomeno

Il 21 marzo si celebra la Giornata internazionale delle foreste, ricorrenza istituita per la prima volta nel 2012 per rammentare l’importanza del patrimonio boschivo per la tutela dell’ambiente e il processo di adattamento ai cambiamenti climatici.

Le foreste coprono il 31% delle terre emerse del Pianeta e ospitano circa l’80% della biodiversità terrestre. Ciononostante, facciamo ben poco per proteggerle. Negli ultimi 30 anni, sono andati perduti 178 ettari di foreste a livello mondiale. Per dare un’idea, si tratta di una superficie grande tre volte la Francia. Una recente indagine elaborata dalla World Animal Foundation, segnala che ogni minuto vengono abbattuti circa 2400 alberi a livello globale, 144mila all’ora, oltre 3 milioni al giorno e più di 1 miliardo ogni anno.

La colpa è del nostro stile di vita, sempre più insostenibile.

L’Amazzonia sempre più a rischio

Non è un mistero che la principale causa di deforestazione a livello globale sia l’espansione agricola, soprattutto per la produzione intensiva di soia, olio di palma, ma anche per gli allevamenti di bovini. Tutte industrie altamente impattanti anche sul piano delle emissioni di CO2.

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La Foresta amazzonica, il polmone del nostro pianeta, è l’ecosistema che più soffre i danni della deforestazione: negli ultimi 50 anni, il 17% della sua superficie è stato trasformato in coltivazioni e pascoli. E si teme che, se questo fenomeno arrivasse a colpire il 20-25% della foresta, l’Amazzonia non sarebbe più in grado di sopravvivere, diventando una savana nel giro di pochi anni.

Questa foresta, infatti, è in grado di assorbire oltre 75 miliardi di tonnellate di anidride carbonica. Tuttavia, di recente, gli scienziati hanno scoperto che in alcune aree l’Amazzonia emette più carbonio di quanto non ne riesca ad assorbire e immagazzinare. Un problema legato non solo al disboscamento ma anche a incendi e siccità. E senza l’auto fondamentale di questo polmone verde, le temperature medie del Pianeta aumenterebbero di 0,3 °C.

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Perché siamo tutti responsabili

Anche i cittadini italiani ed europei sono responsabili di questo disastro ecologico. L’Ue e l’Italia, infatti, sono tra i maggiori importatori di molti prodotti che sono tra le principali cause di deforestazione: basti pensare al caffè, alla carne, all’olio di palma e ai latticini. Come sottolinea il WWF in una nota stampa in occasione della ricorrenza.

“La cosiddetta ‘deforestazione incorporata’, ovvero derivante dalla produzione di beni consumati in altri Paesi, contribuisce infatti a quasi l’80% della deforestazione mondiale, e parte di questa riguarda anche proprio i mercati alimentari dell’industria italianaafferma Edoardo Nevola, responsabile Foreste al WWF Italia.Il ruolo di noi consumatori è centrale e solo utilizzando maggiore attenzione e responsabilità possiamo dare un contributo sostanziale, con un solo gesto, alla salute di questi ecosistemi, del clima e nostra: un modo è ad esempio informarsi tramite le etichette dei prodotti che vengono comprati per verificare la presenza di eventuali certificazioni e quindi capire se un prodotto proviene da foreste gestite responsabilmente.”

Secondo l’analisi del WWF, l’Unione europea da sola sarebbe colpevole del 16% della deforestazione a livello globale associata al commercio di materie prime. Un triste primato superato solo dalla Cina. E i soli consumi dei cittadini italiani sono causa, ogni anno, della scomparsa di 36 mila ettari di foreste, ovvero due volte la città di Milano.

Cosa prevede il nuovo regolamento europeo contro la deforestazione

Grazie al Nuovo Regolamento europeo contro la deforestazione i prodotti ritenuti a più alto impatto di deforestazione, potranno essere venduti sul mercato europeo solo se le aziende saranno in grado di dimostrare che non hanno prodotto degrado delle foreste.

  • Il regolamento entra in vigore a partire dal 30 dicembre del 2024.
  • Gli alimenti a rischio importazione sono: soia, olio di palma, carne bovina, caffè, gomma e prodotti legnosi e stampati.

Le foreste in Italia crescono senza manutenzione

Il 38% della superficie nazionale è coperta da foreste. Si tratta di una superfice che negli ultimi trent’anni è aumentata del 20%. Un crescita che a causa di incuria e abbandono è diventata fonte di pericolo incendi e degrado. L’allarme lanciato da Coldiretti e Federforeste che suggeriscono un maggiore uso della biomassa nazionale per combustione o prossimità di terreni agricoli. Infine rimarcano il ruolo della filiera del legno anche nella manifattura indicando come il mobile Made in Italy sia minacciato dalla concorrenza sleale delle importazioni straniere. Coldiretti difatti segnala come nel 2023 siano arrivati dall’estero 11,3 miliardi di chili di legname. Elemento che rende quasi la totale manifattura del mobile nazionale prodotta con materiale importato.

Un dato che rende urgente l’applicazione di una sorta di carta d’identità del legno così da valorizzare la filiera corta.

Il ruolo della cultura nelle gestione del patrimonio forestale

Per promuovere una gestione forestale “più vicina alla Natura” in grado di portare innovazione ma anche di generare servizi ecosistemi con un minore impatto su habitat, specie, suolo e paesaggio, occorre affinare gli interventi selvicolturali. Si tratta secondo la redazione di Sherwood di “aumentare le conoscenze e le sensibilità di tutti gli attori che operano in questo ambito specifico”. Per questo promuovono l’iniziativa del: Manifesto per una Selvicoltura più vicina alla Natura. Già firmato da 21 associazioni del comparto il Manifesto indica 10 punti su cui approfondire la selvicoltura e sono: pianificazione; ricerca; progettazione; normativa; formazione; politica; filiere; controllo; imprese e operatori forestali; comunicazione.

L’ora della Terra 2024

Ma c’è qualcosa che possiamo fare anche noi cittadini. Il 23 marzo, alle ore 20:30, scatterà l’Earth Hour, l’ora della Terra. 60 minuti in cui tutti sono invitati a spegnere le luci per ridurre i consumi di energia. All’evento anno aderito i comuni di molte città italiane, che provvederanno a spegnere per un’ora i monumenti più importanti.

In occasione della Giornata internazionale delle foreste, poi, è stato aggiornato e rinnovato su GoogleMaps il Catalogo degli Alberi monumentali d’Italia.

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